sabato, Aprile 20, 2024
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Continuano i controlli della Provincia, trovate numerose altre tracce. Un numero per le segnalazioni

L’orso non va in letargoe vagabonda sul Baldo

Continua a vagare l’orso insonne del Baldo. Che, a differenza dei parenti trentini, non va in letargo. È un animale curioso, che si sposta meno di quanto facesse quest’estate, ma che continua a vagare in cerca di cibo, favorito dal clima baldense, per lui non troppo rigido. Nelle sue peregrinazioni ha anche «aiutato» la Polizia Provinciale a fare anti-bracconaggio dato che ha permesso di trovare un vecchio laccio illegale, usato per catturare camosci e caprioli.Continua e proseguirà per tutto l’inverno, comunque, il controllo che la Provincia sta portando avanti da quest’estate sulla presenza di «KJ2G2», questo il nome ufficiale del plantigrado giunto dal Parco dell’Adamello Brenta in Trentino. La dottoressa Katherine Cozza, responsabile della «squadra monitoraggio orso», istituita dal comandante Davide Zeli su delega dell’assessore provinciale alle politiche faunistiche Luca Coletto, ha passato in quota persino il Natale e la vigilia. La studiosa, la quale era sul Baldo anche il 31 dicembre e mantiene un «filo diretto» con escursionisti, abitanti e cacciatori, ha raccolto un’infinità di dati. Il tutto verrà presto comunicato in assemblee pubbliche, simili a quelle dei mesi scorsi, promosse dalla Provincia a Caprino, Brenzone e Malcesine.«Le recenti segnalazioni di tracce d’orso lasciate il 31 dicembre su pozze ghiacciate del Baldo meridionale sono compatibili e integrano ogni altra segnalazione riguardante il periodo giugno-dicembre 2007», fa sapere Cozza. «Gli ultimi rilievi da noi fatti su tracce e feci rinvenute confermano che si tratta di “KJ2G2”, geneticamente identificato come proveniente dall’area della Paganella, in provincia di Trento, giunto nella nostra provincia spostandosi attraverso il Bondone e la zona del Lago di Loppio e del Monte Altissimo», ricorda. «Il recente monitoraggio, fatto dalla polizia provinciale con i tecnici della Provincia di Trento, associato a segnalazioni di predazioni, ritrovamenti di segni come feci, pelo e sporadici avvistamenti diretti, ci dà modo di definire con precisione dove si muove».A metà dicembre è passato dalle parti del rifugio Chierego e, alla vigilia di Natale, è andato a farsi un giro attorno alle pozze ghiacciate a quota 1300. «Interessante osservare come stia manifestando la tendenza, tipica dei mesi invernali, a restringere al minimo l’uso del territorio facendo spostamenti brevi e circoscritti, diversi da quelli ampi e talvolta impressionanti che compiva d’estate». Infatti non si hanno più segnalazioni da ogni parte del Baldo, ma che indicano modalità di spostamento quasi «routinario e sistematico, volto alla ricerca minuziosa anche del più piccolo boccone».E precisa: «Rispetto agli orsi del Trentino pare che questo sia l’unico esemplare ancora in movimento, come ci hanno riferito i colleghi della Provincia di Trento. Non è escluso che possa rintanarsi per qualche settimana, ma le condizioni meteorologiche piuttosto miti e la quasi assenza di neve escludono per ora il ricorso al letargo».«KJ2G2» sembra aver selezionato l’area di svernamento con molta precisione. «Predilige le zone ben esposte al sole e relativamente poco disturbate, dove trova abbondanti risorse di cibo». Adora i cespugli di rosa canina, si ciba delle mele che ancora trova abbondanti ai piedi degli alberi, mangia anche carcasse di animali selvatici e domestici, tenta la predazione su piccoli mammiferi come talpe e marmotte, attacca pecore inselvatichite non più recuperabili dai padroni. «Lo provano le feci con i residui di questi frutti, abbondanti nell’area di svernamento e lo dicono i resti di femmina di capriolo che, come fanno gli orsi, è stata completamente scuoiata».

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