venerdì, Aprile 19, 2024
HomeAttualità«L’ospedale del Baldo deve vivere»
Compatta l’assemblea degli oltre 250 cittadini, soddisfatti per la sentenza favorevole del Consiglio di Stato. Ora si formerà un gruppo di lavoro per applicare quanto deciso a Roma

«L’ospedale del Baldo deve vivere»

Agguerriti più che mai i sostenitori ad oltranza dell’ospedale caprinese. Presenti in massa l’altra sera, all’assemblea pubblica promossa dall’Amministrazione comunale per illustrare, all’indomani della sentenza favorevole del Consiglio di Stato, il possibile futuro ruolo della struttura ospedaliera. Più di 250 persone a testimoniare la volontà e la necessità di riprendere la mobilitazione, seppure con azioni pacate, ma convincenti, per la sopravvivenza di una struttura che chiudere è stato ormai da più parti dichiarato operazione «illogica» per equità e sicurezza sanitaria di una vasta zona montana e turistica. A fare testo è quanto già era stato nell’anno 2000 sentenziato dal Tribunale amministrativo regionale e ora quarta sezione dell’organo della giustizia amministrativa di Roma. Presenti alla affollata riunione numerosi sindaci e loro rappresentanti della zona del Baldo Garda Valpollicella, mentre al tavolo della discussione, assieme a una nutrita rappresentanza di amministratori pubblici caprinesi, i consiglieri regionali della commissione sanità, Nadir Welponer, Maurizio Tosi e Mario Rossi; Gianluca Mengalli presidente della conferenza dei sindaci e il direttore generale dell’Asl 22, Marelli. Lavori avviati con l’intervento del sindaco Maria Teresa Girardi . «Da parte nostra», ha spiegato il sindaco in attesa di costituirsi parte civile (mai avvenuta in quanto il Consiglio di Stato con la sentenza ha di fatto anticipato tutto, ndr ) «abbiamo tentato altre strade e il dialogo con la Regione per non chiudere l’ospedale. Eravamo arrivati a formulare una ipotesi risolutiva, soddisfacente e praticabile sulla quale c’erano molti consensi. Tutto però sfumato nel nulla poi con la proposta della Regione di trasformare l’ospedale in un centro non ben definito polifunzionale di sanità.» Ricca la serie degli interventi a cominciare da quello di Marelli che ha posto l’accento sulla necessità «di un percorso assistenziale diverso» in quanto «l’offerta qualificata diffusa non è più sostenibile». Nell’avanzare la tesi di un «nuovo ospedale d’avanguardia» Welponer ha evidenziato come in conseguenza dell’aver impoverito la struttura caprinese siano venuti meno «i livelli di sicurezza sanitaria, pertanto l’occasione per intervenire in modi più moderni». Mengalli, presidente della conferenza dei sindaci, ha invece messo a fuoco l’obiettivo possibile al fine di riattivare la struttura caprinese: «Non permettere che si chiuda la porta» e nel contempo battersi per ottenere «subito valide alternative sul territorio con servizi di eccellenza». Il presidente della Comunità montana del Baldo Luigi Castelletti ha premuto il tasto sul «diritto dei cittadini della montagna di accesso, in modo paritario, alla sanità». Critiche al modello sanitario ragionale sono arrivate da Maurizio Tosi mentre Mario Rossi ha assunto l’impegno affinché la Commissione sanità regionale provveda velocemente a esaminare la decisione assunta dal Consiglio di Stato. In chiusura, dopo l’intervento del sindaco di Cavaion Giancarlo Sabaini e di altri cittadini, la proposta di Carla De Beni, sindaco di Affi, nella costituzione di un gruppo di lavoro che affronti da subito tutte le varie problematiche per far applicare quanto sentenziato dalla giustizia amministrativa.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video