giovedì, Marzo 28, 2024
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Incontro del sindaco con i cittadini sul futuro del centro storico

Lungolago, eterno dilemma. Perplessità e consensi sulla chiusura al t

Il futuro del lungolago? È nelle mani, anzi nella testa dei cittadini. Oggi è al tempo stesso una strada e una passeggiata; un domani potrebbe diventare un'oasi tutta pedonale o una via a traffico limitato, essere chiuso nel week end o continuare a lasciar passare le automobili come percorso alternativo alla statale. Sul lungolago di Desenzano, con l'eterno dilemma «chiudere o non chiudere», non mancano le idee, le proposte, le ricette. Una buona volta bisognerebbe sceglierne una, ed è per questo che l'altra sera a Palazzo Todeschini il sindaco Pienazza ha incontrato circa 200 cittadini, ascoltando i loro pareri sul futuro del centro storico. «Noi – ha detto il sindaco ai cittadini – abbiamo nel cassetto un'idea per il lungolago, ma prima di esporla ufficialmente, ho voluto sentire le vostre idee». Il pubblico, numeroso, non si è lasciato pregare dimostrando che in paese ci sono due scuole di pensiero: in sostanza chiudere o non chiudere? «La mia proposta è di chiudere al traffico dei non residenti sia il lungolago che tutto il centro storico – ha detto Giorgio Fezzardi, l'ex vice sindaco che in questi giorni è in prima linea nel comitato di residenti che sta raccogliendo firme contro i rumori notturni -. In centro – ha aggiunto – devono circolare solo i residenti con le loro auto; attorno si deve creare una corona di nuovi parcheggi per accogliere i visitatori sul lungolago tutto pedonale». Perplesso un altro ex assessore, Gianfranco Bortolotti: «Dobbiamo considerare – ha osservato – che fuori dalla stagione turistica, dal lunedì al venerdì, in centro non c'è quasi anima viva. Per non blindare il paese, ma evitando il caos nei giorni di maggior afflusso, propongo piuttosto di chiudere al traffico solo nel week end». Una via di mezzo è il parere dell'ingegner Luigi Girelli, noto professionista desenzanese: «Hanno ragione tutti e due – ha risposto a Fezzardi e Bertolotti -. Il nodo di fondo è la carenza di parcheggi: una soluzione è nel realizzare almeno due autosilos nuovi, uno sotto piazza Cappelletti e uno sotto la Maratona, chiudendo il traffico tra il Ponte alla Veneziana e la ». Più radicale la soluzione proposta da un altro cittadino, Paolo Coita: «Io valuto soprattutto la dimensione ambientale e sociale del centro storico, come luogo bello dove incontrarsi e stare all'aperto: per questo vorrei un lungolago tutto pedonale». Altra voce fuori dal coro è quella di Sergio Parolini, consigliere comunale di Forza Italia e fratello dell'assessore provinciale ai Lavori pubblici: «In fondo – ha detto – c'è un motivo preciso se tanta gente passa in automobile sul lungolago: lo usano come strada alternativa alla statale. Questo perché, per attraversare Desenzano, sulla statale si incontrano cinque semafori, mentre passando dal lungolago c'è un semaforo soltanto. Dunque, eliminando gli intoppi sulla statale per renderla più scorrevole, toglieremmo molto traffico anche dal lago». Chi ha ragione? Un po' tutti e del resto non è che il sindaco si sia sbottonato. La settimana scorsa la Giunta ha approvato il proge tto esecutivo per la pavimentazione del tratto fra la Navigarda e il Ponte alla Veneziana: i lavori, al costo di 560mila euro, si faranno tra l' e Pasqua esclusa. Ma tutto tace sui progetti da realizzare verso la spiaggia del Desenzanino. «Abbiamo una nostra idea – ha anticipato il sindaco -, ma si è fermato qui». Non sono giunte indicazioni più precise nemmeno dai tecnici incaricati di redigere il nuovo Piano Regolatore, cioè gli architetti milanesi Erba, Franchi e Pogliani. «Stiamo progettando lo sviluppo sostenibile di Desenzano – hanno spiegato – coniugando la qualità ambientale con l'esigenza del commercio, del turismo, della circolazione». Parole sante, ma troppo vaghe: il pubblico ne ha tratto l'impressione che il nuovo Piano regolatore sia ancora in alto mare.

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