martedì, Aprile 23, 2024
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La scuola dell’infanzia del capoluogo intitolata alla piccola ebrea nata a Pazzon, deportata e uccisa ad Auschwitz. Il sindaco: «Un omaggio all’innocenza troppo spesso sommersa dagli orrori»

«Magda rivive con i nostri bimbi»

Magda Bodner, caprinese di nascita, frequentava ancora l’asilo di Pazzon quando venne deportata e in seguito uccisa nel lager di Auschwitz, il 10 aprile 1944. Aveva poco più di due anni e non poteva sapere cosa significasse risultare all’anagrafe di «razza ebraica».Ieri, anticipando la vicina Giornata della memoria, è stata intitolata la scuola dell’infanzia di Caprino a questa piccola vittima della Shoah. Come ha spiegato Enzo Gradizzi, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo caprinese, «tale scelta si innesta su un progetto educativo che punta alla valorizzazione della diversità. Accogliamo bambini dal compimento dei due anni e mezzo, anche provenienti da Paesi extracomunitari, o diversamente abili. La diversità che per Magda e per i suoi genitori è stata causa di discriminazione e di una morte atroce diviene ora una ricchezza per tutti».La cerimonia è iniziata alle 9.30: sullo sfondo di un grande arcobaleno disegnato dagli stessi bambini, la corale delle scuole elementari e medie di Caprino ha eseguito alcuni canti sul tema della pace, con la direzione del maestro Luciano Filippini e dalla professoressa Ferri.È poi stata scoperta la lapide alla presenza del parroco don Carlo Motta e del sindaco Stefano Sandri. Quest’ultimo ha commentato: «Il nome di Magda Bodner, scolpito su questa targa, diverrà per noi il simbolo dell’innocenza sommersa dagli eventi dell’orrore. Con l’intitolazione della scuola materna alla piccola Magda è come se le si desse la possibilità, ancorché postuma, di vivere l’infanzia negata assieme ai nostri bambini».L’infanzia negata di Magda è rivissuta nella testimonianza della professoressa Claudia Pellegrini, che già ha raccontato la storia sull’Arena. Claudia Pellegrini è nipote della nutrice caprinese Lina Merzi Pellegrini, che tentò di salvare la bambina ebrea dalla deportazione. Una sequenza di diapositive ha poi mostrato disegni e testi dedicati alla breve vita di Magda, realizzati dagli alunni di seconda e terza elementare di Pazzon.Crescenzo Piatelli, rabbino capo della comunità ebraica di Verona, ha spiegato: «Magda era una bambina qualsiasi, che ognuno potrebbe immaginare come la compagna di giochi della propria infanzia. Perciò il suo triste destino ci commuove come poche altre vicende. L’invito alla riflessione su quanto è avvenuto è rivolto alle scuole, poiché è qui che si formano le coscienze di domani. Ai bimbi si deve insegnare che la civiltà democratica e la libertà non sono dati acquisiti per sempre. Quando il rispetto dei diritti dell’uomo non è posto al centro delle regole sociali, vi possono essere rischi di nuove cadute». La storia di Magda e dei genitori è purtroppo comune a molte altre famiglie. Ne ha parlato Paolo Jenna, portavoce dei Figli della Shoah, associazione che accoglie superstiti e discendenti di coloro che vennero deportati nei campi di sterminio. «Rispetto a molti altri genocidi che si consumano ancor oggi la Shoah ha una particolarità: l’aspetto del tradimento. Cittadini a tutti gli effetti che a causa delle leggi razziali si trovarono improvvisamente estromessi dalla comunità».Gino Spiazzi, presidente dell’Associazione nazionale ex deportati politici, e Giancarlo Brunelli, presidente sezione caprinese dell’associazione nazionale partigiani, hanno rappresentato quella parte di deportati nei campi di sterminio che, pur non essendo ebrei, ne hanno condiviso il destino per le idee antifasciste. La mattinata si è conclusa con le parole di Vasco Senatore Gondola, responsabile della biblioteca museo di Caprino, e con il canto Venti di pace.

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