giovedì, Marzo 28, 2024
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Il «taglio» del centro ortopedico. In ottobre aprirà il nuovo ospedale

Malcesine chiude e Riva si candida

Amministratori comunali e medici dell’alto Garda sono solidali con il personale dell’ospedale di Malcesine, il famoso centro ortopedico traumatologico che, secondo le intenzioni della giunta regionale del Veneto, dovrà essere chiuso nel giro di un paio d’anni. Ma mentre Malcesine lotta per evitare la paventata perdita dell’ospedale, Riva e i «cugini» trentini sono in vigile attesa. Vogliono capire cosa succede nella cittadina veronese, pronti a stendere tappeti rossi per ospitare il «gioiellino» che il Veneto incredibilmente ripudia. Disponibili ad accogliere un patrimonio medico, quello di Malcesine, fatto di esperienza, ricerca, avanguardia, capacità, e professionalità apprezzate in tutta Italia. L’occasione è data dall’apertura del nuovo ospedale di Arco. In ottobre verrà inaugurato il nuovo monoblocco ospedaliero che riunirà i reparti ora suddivisi tra i nosocomi di Riva e Arco che verranno dismessi: ci saranno 16 posti letto di psichiatria e 9 di dialisi; 24 di chirurgia; 40 di medicina, 20 della residenza sanitaria assistenziale e 60 di pneumologia (teorici ma in pratica 29); day hospital oncologico, pronto soccorso, 2 sale operatorie, la sezione parto con sale di travaglio in acqua, radiologia e Tac. Tutti gli altri servizi ospedalieri della zona, invece, rimarranno in funzione dove sono. Il Comitato di distretto sanitario Alto Garda e Ledro, Trentino, ha scritto al presidente del Veneto Giancarlo Galan, al sindaco di Malcesine, ai primari dell’ospedale e a Mario Magnani, assessore provinciale alla Sanità. «La comunità dell’Alto Garda – afferma il Comitato – è fortemente preoccupata per la notizia della chiusura del Centro ortopedico traumatologico di Malcesine, decisa dalla giunta regionale del Veneto. L’ospedale è composto da due reparti ad alta specializzazione e da un pronto soccorso estremamente utile per residenti e per i turisti. Il reparto di Fisioterapia riabilitativa diretto da Bruno Danzi è un importantissimo punto di riferimento per i disabili motori che arrivano a Malcesine da tutte le regioni d’Italia». La lettera evidenzia la bontà della riabilitazione post-operatoria, post-traumatologica e quella collegata alle sintomatologie invalidanti causate da patologie infiammatorie e degenerative. Esprime giudizi lusinghieri sulla chirurgia ortopedica diretta dal primario Mario Benedetti. Il Comitato rileva che la chiusura sarebbe un danno per la popolazione e che comporterebbe una grave perdita di posti di lavoro. Ma se per un verso l’ente rappresentativo dei Comuni trentini e dell’Azienda sanitaria esprime solidarietà dall’altra si sta preparando al peggio. Il Comitato ha, infatti, proposto a Magnani di istituire nel monoblocco ospedaliero, che verrà inaugurato ad Arco, anche «centri operativi specifici per alcune patologie, ad esempio la chirurgia della mano, la chirurgia del ginocchio…». Quest’ultima è uno dei vanti di Malcesine. Intanto continuano le iniziative per tentare di far cambiare idea al governo regionale. L’associazione interregionale disabili motori ha già raccolto 15 mila firme contro la chiusura. Il 17 marzo partirà alla volta di Venezia una marcia delle carrozzine. Per Pasqua è già previsto un sit-in di protesta che bloccherà la Gardesana orientale. L’Unione gardesana albergatori veronesi ha chiamato a raccolta le sue schiere. Il suo presidente, Giuseppe Lorenzini, ha scritto una lettera di fuoco alla giunta Veneta a nome dei suoi 330 associati.

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