venerdì, Marzo 29, 2024
HomeAttualitàMalga Zocchi diventa museo
Quasi pronta la ristrutturazione dell’immobile, in primavera si sistemeranno prati e bosco. Vi si produrranno burro e formaggi con le tecniche di una volta

Malga Zocchi diventa museo

Malga Zocchi è quasi pronta per diventare un ecomuseo, cioè un museo vivente della cultura e dell’ambiente che conserverà tracce della vita del passato. I lavori, iniziati a primavera, sono avanti: il tetto del baito è pronto ed entro l’estate sarà tutto finito. Si proseguirà sistemando il pascolo e il bosco, recuperando i muri a secco degli orti, che risalgono all’Ottocento. Così a 1.282 metri di quota prenderà vita il progetto che nasce dalla collaborazione tra Comunità montana del Baldo, Comune di San Zeno e Azienda regionale foreste (Veneto Agricoltura).«È un progetto di miglioramento importante perché punta a preservare un elemento tipico del Baldo», spiega il presidente della Comunità, Cipriano Castellani. «Recuperando il baito e incentivando l’alpeggio si sensibilizza il visitatore rendendolo parte attiva del contesto che si intende valorizzare. Questo lavoro costituirà un esempio di recupero conservativo per i baiti del Baldo – in totale sono 54 – che hanno bisogno di interventi».Malga Zocchi rispecchia la tipologia tipica delle malghe del Baldo perché è formata dai tradizionali “logo del fogo” e “logo del late” e ha un terzo locale adibito ad abitazione del malghese. Sotto ai due loghi tipici ce ne sono altri due che un tempo erano utilizzati per il ricovero di vitelli e animali in cura. A monte c’è la casara, luogo destinato alla conservazione del formaggio. All’esterno sta il pascolo, circondato da fitta vegetazione arborea ed arbustiva. Anche il faggeto, un tempo utilizzato per produrre legna e carbone, è stato trascurato. «Nei loghi del fogo e del late sarà allestito il museo delle tecniche e degli strumenti di lavoro della montagna», spiega Castellani, «il nostro obiettivo è di realizzare una museo vivente che permetta a studenti, visitatori e turisti di conoscere come si lavorava. Sarà possibile attrezzando la struttura in modo da fare oggi una lavorazione uguale a quella che di un tempo, ma reale e produttiva».Se in futuro ci saranno ulteriori finanziamenti, potranno essere preparati filmati, diapositive in maniera che le varie attività potranno essere mostrate anche mentre non sono in corso. L’intervento a Malga Zocchi, che è valso un contributo di oltre 100mila euro da parte del Gal (Gruppo di azione locale), non arriva per caso essendo quel paradiso verde un luogo veramente adatto ad essere trasformato in un piccolo centro per il turismo naturalistico. Il complesso ha un elevato valore storico perché è rappresentativo dell’organizzazione e della gestione del territorio montano baldense a partire dal XVI secolo. «È su uno sperone panoramico unico, che domina tutto il lago di Garda e con una splendida vista anche sulle Alpi trentine, un luogo di risaputo interesse naturalistico per la sua ricchezza botanica ed ambientale, inserito in un territorio che è pure ad alta vocazione turistica data la vicinanza con il lago di Garda», sottolinea sempre Castellani.Raggiungibile da Prada, Lumini, Ferrara di Monte Baldo, Caprino e, in auto, anche dalla strada che sale fino a Malga Naole, la malga è meta di ciclo-naturalisti ed è collegata all’orto botanico di Novezzina. Riveste anche un interesse produttivo legato all’utilizzo del pascolo per l’alpeggio estivo dei bovini.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video