venerdì, Aprile 19, 2024
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L’atleta due volte prima a New York, sul podio anche nella «Diecimiglia» di Navazzo. La campionessa Tegla Loroupe, keniana, fra gli studenti gardesani per raccoglie fondi

Maratoneta in gara per costruire una scuola

Si chiama Tegla Loroupe, keniana, 32 anni. Il suo mestiere è vincere e fino ad ora ci è riuscita agevolmente. Da un paio di anni, però, la campionessa guarda al di là dei muri di cinta degli stadi e oltre le transenne che delimitano i percorsi di gara che l’hanno vista trionfare in ogni angolo del mondo. Accosta all’impegno sportivo l’azione in una competizione diversa: costruire scuole in zone disagiate del suo Paese. E per richiamare l’attenzione e convogliare gli occhi di tutti sul suo progetto non ha esitato a mettere sul tavolo la sua notorietà, maturata in ambito sportivo dopo tanti anni di sacrifici e di successi planetari. Qualche esempio? Si è assicurata per due volte la migliore prestazione mondiale sulla Maratona nell’arco di un decennio. Nel suo albo d’oro figurano due primi posti alla Maratona di New York (1994 e 1995), tre a quella di Rotterdam (1997, 1998, 1999), uno a Londra, un altro a Berlino. Qui da noi è stata apprezzata ed applaudita un paio di anni orsono, quando vinse alla grande la “Diecimiglia del Garda” di Navazzo, organizzata dal Gruppo Sportivo Montegargnano. Tegla Loroupe in questi giorni torna davvero, forse memore del successo e degli applausi raccolti anche in quella occasione. Il suo “tour” gardesano ha però, come si diceva, non solo l’obiettivo di raccogliere fondi ma anche di sensibilizzare. Per questo, oltre alla cena in programma domani sera al ristorante “Gallo Rosso” di Salò, l’atleta incontrerà i ragazzi di alcune scuole. Dai bambini delle elementari di Salò ai ragazzi della Scar di Tormini nella giornata di lunedì, agli alunni della Scuola Media e agli studenti dell’Istituto d’Arte di Gargnano, che incontrerà martedì. La campionessa keniana “depositerà” anche il calco del suo piede presso i laboratori dell’Istituto d’Arte gargnanese. Il “lavoro” verrà poi valorizzato dalla Scuola ed esposto presso la Biblioteca Asai di Navazzo: una raccolta di libri e pubblicazioni a carattere sportivo che ha pochi eguali al mondo e che è frutto dell’impegno di Ottavio Castellini.

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