venerdì, Aprile 19, 2024
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Un convegno per la promozione del territorio. L’opinione degli operatori. Un progetto del Gal: interventi nei settori turistico e alimentare

Marchio di qualità per il turismo

La promozione del territorio gardesano passa anche attraverso un marchio di qualità. È quanto è emerso nel corso di un convegno tenuto a Gargnano, con la partecipazione di ospiti nazionali, provenienti da altre aree a parco. Il marchio è stato illustrato da Nicola Gallinaro, direttore del Gal (Gruppo di azione locale), che ha parlato della necessità di «trasmettere sensazioni di benessere all’ospite attraverso il linguaggio del territorio che è illustrato attraverso il turismo, ma anche l’edilizia, l’economia in genere e la proposta concreta dei suoi prodotti. Al momento siamo impegnati nella costruzione di un progetto che copra gli anni 2007-2013, coinvolgendo nell’operazione gli operatori economici. Se tutto andrà bene, anche per i prossimi sei anni dovrebbero maturare risorse».L’attenzione si concentra soprattutto nel mirino ci sono soprattutto il settore turistico e quello alimentare. Del primo ha parlato Marco Girardi, direttore del Consorzio «Riviera dei Limoni» (300 strutture tra alberghiere ed extra alberghiere, 350 ristoranti, un totale di 3 milioni e mezzo di presenze annue sul territorio gardesano).«Dobbiamo studiare bene il mercato ed i suoi potenziali clienti – ha spiegato Girardi – promovendo in primo luogo l’enogastronomia e la cultura, che avranno sviluppi sulla ricettività. Fino a dieci anni fa nessun avrebbe scommesso sulle potenzialità turistiche della formaggella di Tremosine o del Tombea della Valvestino. Invece, adesso questi ed altri prodotti caratteristici locali possono contribuire a fare la differenza tra la nostra e le altre offerte turistiche».Degli aspetti legati alla produzione agricola ed all’allevamento e della loro fruizione turistica, hanno parlato Luciano Salvadori (Coldiretti di Brescia) e Livio Leonesio (presidente del Caseificio di Tremosine).Per Salvadori «i produttori vogliono conoscere con chiarezza la situazione, gli obiettivi ed il percorso da seguire. Il marchio, infatti, è collettivo e comprende turismo, ambiente, territorio, ristorazione, bed & breakfast, ricettività ed attività che mirano alla valorizzazione del territorio». Per Leonesio ci si trova di fronte ad un passaggio delicato perché non basta fare il marchio, ma questo deve funzionare, perché «da noi, lavorare la terra costa molto e bisogna tenere presente anche i piccoli produttori».

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