martedì, Marzo 19, 2024
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La Provincia spenderà 10 milioni per raccordare il tracciato «Del Sole» alle località gardesane. Ma a livello locale la realtà è triste

Miraggio piste ciclabiliOggi chi pedala rischia

«In bicicletta a Lazise si può?»: era il tema della serata organizzata a Lazise dal Circolo di Legambiente «Terre del Garda» e dagli «Amici della bicicletta». Risposta secca: no, almeno a sentire gli interventi del pubblico e a vedere la dello stato delle cose delle sul territorio.«In realtà percorsi protetti per biciclette non ce ne sono», hanno esordito rappresentati di Legambiente e cittadini, «una striscia gialla a lato della Gardesana non fa una ; e laddove si dovrebbe andare solo a bordo delle due ruote, ci sono spesso auto parcheggiate, cancelli che chiudono passaggi pubblici e quanto altro impedisca un percorso protetto per ciclisti».L'assessore all'ecologia del Comune di Lazise, Diego Adami, è stato contestato proprio sullo stato di progettazione delle ciclabili. «Stiamo facendo qualcosa», ha replicato, «e stiamo pensando di rendere ciclopedonabile tutta la riva del territorio. C'è uno studio di fattibilità in corso e nell'entroterra abbiamo fatto un censimento di tutte le stradine trasformabili. Per la ciclabile sulla Gardesana, verrà realizzata un'aiuola divisoria».È intervenuto anche Luca Sebastiano, assessore provinciale alla ed ex sindaco di Lazise: «Le piste sul nostro territorio non le possiamo chiamare ciclabili, ma come Provincia abbiamo progetti molto interessanti da anticipare, con investimenti importanti. Abbiamo in previsione, infatti, la spesa di 10 milioni per i tratti complementari alla Pista del Sole e a quella dell'Adige. Per quest'ultima, completeremo gli stralci della Verona-Chievo-Bussolengo. Poi da Bussolengo, arriveremo a Rivoli e fino a Brentino Belluno per collegarci al Trentino». «Nel bilancio di dicembre», annuncia, «approveremo 4 milioni per le tratte della Pista del Sole, che sarà realizzata entro il 2010. Collegheremo così Brentino Belluno a Rivoli, Cavaion, Calmasino, Lazise, per arrivare con il tracciato fino a Peschiera. È un programma ambizioso con il contributo anche di Regione e Governo».«Chiaramente», ha proseguito Sebastiano, «queste sono “autostrade ciclabili”, non paragonabili a percorsi comunali». E proprio su questo, si è alzata una forte contestazione: «Ben vengano le “autostrade ciclabili”, ma intanto, se dobbiamo mandare i bambini a scuola (scuole che non a caso si trovano sulla Verona-Lago) o in paese, non abbiamo disponibili percorsi protetti». E sul tema delle piste comunali, da considerarsi collegate a un disegno più ampio di rete intercomunale, le risposte degli amministratori sono state deboli.Michele Bertucco, presidente di Legambiente, ha replicato all'assessore provinciale: «Il problema vero è che nel Piano territoriale provinciale di coordinamento, non ci sono i piani di mobilità ciclabile, dove invece si trovano molte strade per le auto. Che scelte si vogliono fare per la mobilità del Garda? Occorre che il piano provinciale non si adegui solo a progetti internazionali obbligati, come la pista del Sole, ma che pensi ad una rete intercomunale avendo chiaro un progetto».La risposta di Sebastiano: «La nostra attenzione è indirizzata agli assi principali. Le reti locali sono a carico comunale». Ma poi ha promesso che inserirà «nel piano provinciale un disegno di piste per la zona».Paolo Fabbri, presidente degli amici della bicicletta, ha commentato infine, quasi con stupore: «Com'è possibile che in questa terra meravigliosa, paradiso per i ciclisti non ci siano piste: che cosa vi è accaduto per trovarvi in una simele situazione». Incredibile, magari, ma sicuramente vero.

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