mercoledì, Aprile 24, 2024
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La compagnia Volare potrebbe sostituire Air Dolomiti sulla linea per la capitale. «Il «Catullo» respinge le accuse: serve collaborazione

Montichiari non perde Roma

La compagnia aerea Volare potrebbe sostituire la Air Dolomiti sulla rotta Brescia-Roma, ma non si tratta dell’unica novità destinata a garantire un futuro allo scalo «Gabriele D’Annunzio» di Montichiari. Garanzie del resto erano giunte anche l’altro ieri, a margine del convegno di Gardone Valtrompia, per bocca del ministro Pierluigi Bersani, che pur senza fare promesse, aveva lasciato capire che per la concessione aeroportuale del D’annunzio non dovrebbero esserci problemi, anche se disposizioni precise arriveranno soltanto a fine mese. Ma a preoccupare Provincia e Camera di Commercio di Brescia – soci della «Catullo» che gestisce gli scali di Verona e Brescia – è il silenzio sui tempi di formalizzazione della nuova società di gestione del «D’Annunzio». La compagine societaria bresciana è comunque decisa a rompere gli indugi e per la settimana prossima hanno già convocato una rovente conferenza stampa. «Non appena il presidente della Camera di Commercio Franco Bettoni tornerà dal viaggio di lavoro all’estero – annuncia l’assessore provinciale Vigilio Bettinsoli -, affronteremo una volta per tutte la questione. Faremo ferro e fuoco affinchè si esca dal limbo dell’incertezza». Sul fronte delle soluzioni sulla rotta Brescia-Roma la «Catullo» è ottimista, come conferma Antonio Realdi direttore dello scalo bresciano. «Siamo consapevoli che non è facile sostituire Air Dolomiti in poco tempo – ammette -, ma certamente ci riusciremo visto che è impensabile riunciare ai voli interni. Stiamo lavorando con il massimo impegno per trovare un’alternativa in tempi rapidi». Contatti sono in corso con la compagnia Volare (la stessa società che porta in Terrasanta i voli charter della Brevivet che, tramite il suo presidente Giovanni Sesana, ha già confermato che i voli dei pellegrinaggi diretti a Lourdes con oltre 2000 passegeri partiranno da Montichiari), ma non sono esclusi colpi di scena che la «Catullo» potrebbe comunicare già questa mattina. «La sostituzione di Air Dolomiti, che da dopodomani cesserà il servzio di collegamento con la capitale, non cambia di una virgola i nostri piani di sviluppo per il D’Annunzio» fanno sapere i vertici della società di Villafranca. «Fra tante voci rimane un importante dato di fatto – spiega Marco Franchini, addetto alle relazioni esterne per la società veronese -: lo sviluppo del D’Annunzio è provato dai suoi 165 mila passeggeri trasportati nel 2000 ed un piano che porterà a raddoppiare nell’anno in corso questi numeri». Il dirigente scaligero elenca poi gli sforzi ed i costi affrontati dalla Catullo in questi due anni: «Perchè mai dovremmo spendere oltre 150 milioni ogni mese sul Montichiari se non puntassimo a un suo rilancio? Semmai – osserva Franchini – ci chiediamo dove siano le promozioni turistiche promesse dai partner bresciani per il loro aeroporto o dove fossero quando ci siamo dati da fare per trovare un accordo con il comando vigili del fuoco provinciale? Perchè i parlamentari bresciani hanno latitato quando a Roma occorreva il loro impegno e perché prendono l’aereo per la capitale a Milano o Bergamo, invece che a Montichiari – si domanda il dirigente del «Catullo» -. Perché l’Aib non invita Air Dolomiti, compagnia aerea bresciana, ad insistere sullo scalo di Montichiari?». Domande che avranno presto una risposta ma che secondo la Catullo, potrebbero avere un seguito positivo solo se accompagnate da una «concreta e bilaterale collaborazione». Un invito che la Provincia di Brescia sembra aver già accolto tramite il suo assessore ai trasporti Vigilio Bettinsoli, da un lato arrabbiato «per le risposte che non arrivano dal Catullo, soprattutto in merito ai tempi di gestazione della nuova società di gestione del D’Annunzio», e dall’altro lato fautore di una incontro «per gettare le basi di una collaborazione più fattiva tra Brescia e Verona». Nessuna «rotta di collisione» fra le due compagini societarie ma la ferma intenzione ad andare avanti insieme «per lo sviluppo di un sistema Aeroportuale del Garda – afferma Bettinsoli-, che può solo crescere al servizio di una vasta area del nord Italia». Intanto sull’esclusione del «D’Annunzio» dai collegamenti nazionali si registra la critica presa di posizione del sindacato Uilt. «E’ sbagliato e preoccupante che Montichiari resti tagliato fuori dalle rotte interne – sostiene Roberto Monticelli della segreteria Regionale Uilt -: il bacino di utenza gli conferisce potenzialità di sviluppo di grande rilievo, sia sul traffico internazionale che su quello nazionale. Le strategie del D’Annunzio non possono essere decise da Verona che legittimamente privilegia il proprio scalo nè dalla Air Dolomiti che opera secondo valutazioni imprenditoriali. «Sulle scelte che riguardano l’areoporto di Brescia devono interagire la Regione e la Sea – continua il sindacato -. E’ necessario che la Regione assuma l’iniziativa per promuovere un tavolo che metta a punto un piano aeroportuale lombardo coinvolgendo tutti i soggetti istituzionali. La Sea deve invece mettere al centro della propria strategia di espansione l’areoporto di Montichiari».

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