venerdì, Marzo 29, 2024
HomeAttualitàMuseo Sciltian a Villa Alba una soluzione «onorevole»
La collezione lasciata dall’artista rischia di venire smantellata

Museo Sciltian a Villa Alba una soluzione «onorevole»

Il Museo Sciltian, inaugurato nell’autunno 1989 nella Villa Mirabella del Vittoriale, sarà probabilmente smantellato in modo definitivo. Questo sembra essere il progetto della presidente della Fondazione gardonese Annamaria Andreoli. Dopo essere rimasto chiuso per anni, con la conseguenza che le opere sono state inaccessibili al pubblico, molte tele antiche del Museo (fra cui quelle del Pitocchetto, del Cifrondi, del Todeschini) sono state date in comodato alla Pinacoteca di Brescia per un anno. Tuttavia, essendo bisognose di restauri, e non potendo la Pinacoteca farli eseguire, perché non di sua proprietà, non sono state esposte e si prevede che saranno presto restituite all’ente gardonese. Da tempo è noto il progetto dell’attuale presidente di allestire a Villa Mirabella la mostra del guardaroba dannunziano; in tal caso i quadri di Sciltian verrebbero esposti come «arredamento». Alcuni esperti ritengono però possibili altre soluzioni: la conservazione del Museo Sciltian nella sua integrità con sede a Villa Alba, dove il Comune potrebbe allestire ai piani superiori la Pinacoteca del Garda di sicuro interesse turistico, mentre a Villa Mirabella del Vittoriale, potrebbe essere riallestito, al piano superiore, l’appartamento della moglie di Gabriele D’Annunzio con i mobili stipati nei depositi e, al piano inferiore, la Mostra del guardaroba di D’Annunzio, un insieme che costituirebbe una felice alternativa alla visita della Prioria. Tornando a Gregorio Sciltian, la sua figura di artista è strettamente legata a Gardone Riviera. Il pittore di origine armena – nato a Rostov 1900 e morto a Roma 1985 – acquistò una dimora a Morgnaga negli anni ’30, frequentata stabilmente nel periodo bellico e saltuariamente sino all’ultimo tempo della vita. La vedova, signora Elena Boberman, memore di quegli anni sereni, donò nel 1988 alla Fondazione del Vittoriale 16 opere antiche acquistate nell’arco degli anni e 16 tele del marito, grande artista entrato nella nostra storia dell’arte, alcune a grande formato e dipinte proprio a Morgnaga. L’importante donazione – all’epoca del valore di alcuni miliardi di lire – era stata accettata sulla fine degli anni ’80 dal Consiglio di amministrazione del Vittoriale, retto dal sen. Ariosto. Il prof. Pietro Gibellini, insigne studioso di D’Annunzio, osservò che le opere e il Museo non erano pertinenti al mondo dannunziano. Era stato argomentato, tuttavia, che la Collezione veniva accolta solo per non farla approdare altrove, a Roma ad esempio, come era nelle intenzioni della vedova Sciltian, nell’eventualità di mancata accettazione; in tempi successivi avrebbe potuto trovare sede in altro ambito, entrando a far parte del patrimonio della comunità gardonese, come del resto nelle intenzioni della stessa donatrice. Il trasferimento del Museo Sciltian a Villa Alba, ad esempio, potrebbe costituire un primo nucleo della pubblica Pinacoteca, nuova opportunità per il turismo culturale, da una parte, e valorizzazione di un edificio monumentale sostanzialmente escluso dal circuito turistico quotidiano, dall’altra. Sembra però che a tale ipotesi l’Amministrazione comunale opponga la considerazione che Villa Alba è priva di allarmi; ma se esistesse la volontà di destinare Villa Alba, almeno in parte a museo – tutelando al contempo gli interessi gardonesi, come si afferma continuamente – il problema potrebbe essere risolto nell’ambito della nuova convenzione con l’ente (e perché non la Comunità del Garda?) o la società che dovrà gestire il prestigioso edificio. Il problema dello smantellamento del Museo Sciltian non è nuovo. Già nel dicembre 1997 Annamaria Andreoli – neopresidente del Vittoriale – dichiarò alla stampa che le 32 tele del Museo Sciltian sarebbero state trasferite alla Pinacoteca di Brescia. Il progetto suscitò una sollevazione da parte dei gardonesi che sottoscrissero una petizione affinché l’ingente patrimonio non venisse smembrato e rimanesse a Gardone. E cinque anni fa venne proposto, come alternativa, che la Collezione fosse eventualmente ceduta in comodato all’Amministrazione comunale per l’allestimento del Museo Sciltian a Villa Alba, anche in via sperimentale. Tale petizione, sottoscritta da 186 cittadini, venne inoltrata il 27 gennaio 1998 alla presidente del Vittoriale e per conoscenza al dottor Mario Serio, direttore generale del ministero ai Beni culturali e ambientali e al Soprintendente di Brescia arch. Ruggero Boschi. Sulla questione del Museo Sciltian l’on. Luigi Negri presentò l’interrogazione n. 4-15799, pubblicata nei Resoconti della Camera dei Deputati del 23 febbraio 1998. Nella replica il ministro scrisse fra l’altro: la presidente della Fondazione «ha reso noto che è in fase di studio un progetto di valorizzazione della collezione stessa che ne assicuri la fruibilità ottimale nell’ambito delle collezioni di proprietà della Fondazione medesima (sic!). Si precisa, inoltre, che qualsiasi progetto elaborato dalla Direzione del Vittoriale deve essere, comunque, comunicato alla competente Soprintendenza per le valutazioni e le autorizzazioni previste per legge». Non rimane da sperare che gli organi di tutela facciano seguire i fatti alle parole.

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