venerdì, Marzo 29, 2024
HomeAttualitàNasce il «supergruppo»per i livelli del Garda
Incontro a Peschiera con i rappresentanti delle Regioni rivierasche e il commissario per l’emergenza idrica De Bernardinis

Nasce il «supergruppo»per i livelli del Garda

Potrebbe essere firmato già la prossima settimana il decreto del Commissario per l’emergenza idrica nell’Italia centro-settentrionale Bernardo De Bernardinis che dovrà costituire il «Gruppo istituzionale per la gestione unitaria della risorsa idrica di “Adige-Garda-Mincio”». Ne faranno parte i rappresentati politici delle regioni Veneto e Lombardia, delle province di Verona, Brescia e di quella autonoma di Trento e Bolzano, delle comunità locali interessate dal bacino acqueo identificato come un unico «nodo». Lo stesso documento dovrebbe altresì contenere le indicazioni per la formazione della «cabina di regia tecnica» chiamata a operare in sinergia con le autorità di bacino del Po e dell’Adige.È il risultato dell’incontro di ieri mattina, a Peschiera, alla caserma Cacciatori. Vi hanno preso parte, insieme allo stesso De Bernardinis: Giancarlo Conta, assessore regionale all’ambiente; gli assessori provinciali Luca Coletto (Verona), Enrico Mattinzoli (Brescia) e Giorgio Rebuschi (Mantova) e il sindaco di Peschiera Umberto Chincarini.La disponibilità a chiudere in tempi rapidi la costituzione dell’autorità chiamata a seguire la gestione delle acque del Garda e dei fiumi Mincio e Adige è venuta direttamente dal commissario De Bernardinis. La proposta ha raccolto il consenso dei politici presenti, proprio a cominciare dall’assessore Rebuschi, il quale ha ricordato le problematiche delle comunità interessate dall’utilizzo del bacino idrico gardesano: dalla produzione energetica delle centrali del Trentino all’economia turistica dell’area lacustre sino all’irrigazione dei consorzi agricoli mantovani.«La complessità di questa situazione e l’ormai costante scarsità di precipitazioni rendono non più inviabile il problema della gestione e regolazione delle acque. Bisogna affrontarlo in modo concreto», ha sottolineato Rebuschi, «e dare vita a una cabina di regia operativa che ci eviti il rischio di arrivare alla prossima estate dovendo dire “che non c’è acqua”».Dal canto suo l’assessore regionale Conta ha illustrato i progetti avviati per Piave, Adige e Po: per i primi due fiumi sono già stati finanziati gli studi di fattibilità per l’eventuale utilizzo dei siti di cave dimesse e trasformarli in bacini di raccolta di acqua della portata di 50-60 milioni dimetri cubi. «Ciò significherebbe riqualificare dal punto di vista ambientale queste aree e avere risorse per affrontare le eventuali emergenze idriche. La medesima soluzione potrebbe valere per il Po», ha spiegato l’assessore, «per cui abbiamo individuato anche la zona, in provincia di Verona e vicina al Mincio, dove ricavare questo bacino idrico che potrebbe arrivare a 65 milioni di metri cubi di acqua. Servono però risorse per fare anche questo studio di fattibilità e muoversi per risolvere un’emergenza idrica che non può più essere definita tale perché è in realtà una costante».Un’ipotesi-proposta con cui hanno concordato sia l’assessore provinciale veronese all’ecologia, Luca Coletto che il suo collega bresciano Enrico Mattinzoli. Quest’ultimo ha richiamato la necessità di chiarire anche il ruolo della Comunità del Garda. «Siamo amici del presidente Frau», ha detto, «ma bisogna far capire una volta per tutte il riferimento istituzionale cui la gente deve guardare». Dal commissario De Bernardinis altre due importanti precisazioni: la conferma della disponibilità della provincia autonoma di Trento a partecipare al tavolo di lavoro con regole chiare ed esplicite; e la possibilità di accedere a risorse economiche.«I finanziamenti ci sono», ha detto, «a livello nazionale ed europeo. Bisogna saperli governare. L’esempio è una riserva di un miliardo di euro ferma al Cipe. Certo occorre presentare progetti integrati e congiunti. Perciò cerchiamo di tradurre rapidamente questo tavolo per l’emergenza idrica in un governo parte politico istituzionale e parte tecnico-operativa».

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video