venerdì, Aprile 19, 2024
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Ogni anno si spendono milioni di euro in gasolio. Proposta-provocazione: «Potremmo provare uno di questi traghetti».
Il sindaco: «Tagliare costi e inquinamento, solleciterò Comuni e Navigarda»

Navi sul lago con la forza del sole

Fare circolare traghetti ad energia solare per salvare il lago di Garda dall’inquinamento e migliorarne la fruibilità per ospiti, turisti e residenti. È la proposta, piuttosto dirompente, di Giorgio Passionelli, sindaco di Torri. Una proposta formulata in giorni in cui la crisi idrica per i bassi livelli delle acque attanaglia il più grande lago d’Italia.L’idea lanciata dal primo cittadino rischia di creare non poche discussioni e, probabilmente, anche qualche polemica. Ma rischia anche di «coinvolgere tutti i sindaci dei Comuni rivieraschi attorno a una idea innovativa, moderna ed ecocompatibile, che potrà fare da apripista per un radicale cambiamento della mobilità sulle acque del lago di Garda», come lo stesso Passionelli ha sostenuto. «L’idea – ha proseguito – è nata quasi un anno fa da colloqui che ho avuto con il presidente di una società tedesca, che si occupa proprio di navigazione sul lago di Costanza. Sono rimasto davvero sbalordito dei risultati che, a pochi chilometri da noi, tedeschi e svizzeri del cantone tedesco hanno già da diversi anni».La proposta è tuto sommato semplice; e allo stesso tempo rivoluzionaria: acquistare traghetti alimentati esclusivamente ad energia solare, da utilizzare per il trasporto dei turisti da un paese all’altro del Garda, prevalentemente in direzione Nord-Sud, più che da sponda a sponda. «Si tratta- ha detto il sindaco di Torri – di traghetti con pannelli solari e un piccolo motore ausiliario per le manovre nei porti o l’emergenza. Il tipo che andrebbe bene sul lago potrebbe trasportare fino ad una cinquantina di persone, oltre alle biciclette. Anche se sembra incredibile, questi traghetti già circolano con successo su vari laghi europei; non inquinano, non fanno rumore, sono sicuri e possono offrire una miglior fruibilità del Garda ai numerosi ospiti, turisti e residenti».«Il tutto – ci tiene a precisare Passionelli – non certo per soppiantare la Navigarda, nè per scippare loro un servizio utile e necessario, ma solo per diminuire l’inquinamento acustico e ambientale, e per stimolare anche loro a rivolgersi verso forme di energia alternativa a quella del carburante, molto inquinante e puzzolente, utilizzato finora sul Garda». Dai dati in possesso del sindaco di Torri risulta che «questi traghetti potrebbero essere usati per una sorta di servizio di trasporto urbano. La possibilità di navigare non troppo lontano dalla costa favorirà questo tipo di mezzi, nel rispetto delle normative nautiche». Per tastare la validità della sua idea, il sindaco lancia una iniziativa. «L’unico modo per vedere come andrebbero le cose – assicura – è quello di acquistare uno di questi traghetti e provarlo. Farò presente questa possibilità a tutti i miei colleghi sindaci, visto che il costo si aggira sui 150 mila euro, e proporrò di comprare uno di questi mezzi, magari con l’aiuto di qualche sponsor, da provare qualche mese sul Garda».Infine, una stoccata. «Mesi fa – annuncia Passionelli – assieme al sindaco di Peschiera, Umberto Chincarini, abbiamo ventilato questa idea di usare energia solare per il trasporto in una riunione che avevamo avuto con i vertici della Navigarda. I tempi però evidentemente non erano ancora maturi e la cosa ha trovato estrema freddezza: non ha avuto seguito e noi ci siamo sentiti quasi presi in giro. Ora, alla luce anche dei conti che Navigarda ha presentato alla Comunità del Garda – prosegue – voglio rilanciare la proposta. Bisogna prendere provvedimenti per cambiare l’attuale sistema di navigazione. Si rifletta sulla quantità di denaro spesa annualmente dall’ente per la manutenzione delle proprie navi o, ancor più, sulla quantità esorbitante di carburante, gasolio o derivati, utilizzata. Nell’esercizio finanziario 2005 le spese per il carburante che Navigarda ha comunicato alla Comunità del Garda ammontano a tre milioni e 625 mila euro. Davvero una montagna di soldi».

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