giovedì, Aprile 25, 2024
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Petizione contro i parchimetri: 400 firme in pochi giorni

Nessuno vuole pagare per la sosta

L’eliminazione dei parcheggi a pagamento attorno alla città, richiesta l’altro giorno dal presidente dei commercianti del centro storico, Bruno Lunelli, dava l’impressione della solita esternazione di una categoria che fatica a quadrare i modesti bilanci del loro negozio. La realtà è risultata ben diversa. I negozianti sono passati dalle parole ai fatti. Stanchi di rimanere inascoltati in comune, hanno avviato una raccolta di firme per far smantellare gli odiati parcometri dal Foro Boario e dal piazzale del Casinò. In alcuni giorni hanno già raccolto oltre 400 firme e sono sicuri di arrivare a cifre a tre zeri.Se qualche commerciante temeva di metter fuori la testa, s’è presto ricreduto di fronte all’inaspettato successo dell’iniziativa. «Abbiamo avuto la conferma di quanto sia incavolata la gente per il fatto di dover pagare un parcheggio 1200 lire all’ora – commenta soddisfatto Gianni Righetti, il popolare coiffeur-velista di via Segantini – Non abbiamo dovuto insistere per farla firmare e nessuno s’è tirato indietro. Il record è del negozio di confezioni in piazza Tre Novembre: nella sola giornata di sabato sono state raccolte oltre cento adesioni, tante quanti i clienti che sono entrati». Dopo la chiusura domenicale e quella del lunedì, oggi la petizione riprenderà alla grande. E i commercianti sono certi di concludere in fretta l’«operazione antitiket». Al termine presenteranno al comitato di circoscrizione l’istanza di ripristinare la sosta gratuita al Foro Boario e nel piazzale dietro il Casinò. Il tutto accompagnato, secondo le previsioni, dal «peso» di qualche migliaio di cittadini. «Ovviamente non chiediamo di ritornare al parcheggio libero senza alcun limite, che in passato noi stessi non volevamo, ma a disco orario – incalza il presidente Lunelli – solo che il tempo massimo di sosta a nostro avviso non dovrebbe essere di un’ora, ma di due. Lo sappiamo tutti che spesso sessanta minuti non sono sufficienti a sbrigare varie commissioni, e se sfori ti ritrovi punito con la multa sotto il tergicristallo».La petizione dell’Assocentro ha fatto riemergere anche il problema del reperimento delle monetine per i parcometri. Le «macchinette» in uso ad Arco accettano soltanto denaro metallico, mille lire comprese. Impossibile invece pagare, come altrove, con la banconota da mille. «Questo logicamente provoca le immancabili arrabbiature degli automobilisti, che sovente, trovandosi a corto di spiccioli – aggiunge Righetti – si rivolgono nelle botteghe o nei bar vicini per cambiare le mille di carta con monete. Ma non sempre gli esercenti accettano, anche perché in certi momenti c’è la processione dei cacciatori di soldini, e allora il malcapitato è costretto a consumare un caffè per ottenere il «resto» da infilare nelle mangiasoldi. C’è chi, piuttosto di fare questa trafila, spesso umiliante, lascia perdere i negozi del centro storico e dirotta sui supermercati della periferia, dove non ci sono problemi di sosta e di pedaggi».

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