giovedì, Aprile 25, 2024
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Hanno distrutto la cassa senza trovare nulla e si sono accaniti su mobili e computer, danni per cento milioni

Niente soldi, i ladri appiccano il fuoco

Fumo e fiamme al bar Sirena. Nella notte tra martedì e mercoledì ignoti hanno preso di mira il locale di Lorenzo Boni, sulla passeggiata Rivalunga al confine con Garda. I malviventi se ne sono andati senza alcun bottino, ma hanno lasciato alle loro spalle un vero disastro. L’episodio, una settimana dopo un altro tentativo di incendio, non fa che alzare il livello di guardia in paese e tra i gestori di bar e ristoranti l’allarme è palpabile. Questi i fatti: per cause ancora da accertare il fuoco sviluppato all’interno del bar Sirena la scorsa notte ha fortemente rovinato l’ala del piano bar provocando danni che secondo una prima stima dovrebbero aggirarsi attorno ai cento milioni. Ben più grave poteva comunque risultare l’opera dei malviventi se, poco prima delle due e durante il controllo di routine, un agente della televigilanza Adige non si fosse accorto della puzza di fumo che fuoriusciva dal locale. Subito avvertiti i titolari del bar e i vigili del fuoco, l’incendio è stato per fortuna circoscritto prima di svilupparsi nelle altre stanze. Il tutto è avvenuto senza uno straccio di testimone, nonostante la presenza a poche decine di metri del campeggio La Rocca. L’ora tarda e l’oscurità del posto hanno senza dubbio avvantaggiato i balordi, che sono penetrati nell’esercizio dopo aver rotto con la mano – tracce evidenti di sangue sono rimaste sparse un po’ ovunque – un angolo dell’ampia vetrata con vista sulla terrazza. Una volta dentro, i ladri si sono accaniti sul registratore di cassa (hanno perfino tolto i tasti uno a uno) con la speranza, rimasta vana, di trovare l’incasso della giornata. Forse proprio a causa dell’ira per un colpo andato a vuoto hanno iniziato a strappare i fili del computer utilizzato per le ordinazioni dei clienti, hanno poi svuotato i cassetti e i frigoriferi dei gelati. Quindi si sono recati in cucina ma qui, tranne qualche brioches, non hanno toccato nulla. A quanto pare non hanno nemmeno imboccato le scale che portano sotto, in magazzino e all’adiacente stanza da letto che in piena estate viene occupata dai gestori. I titolari, infatti, vista l’ora tarda di chiusura durante la stagione, preferiscono rimanere a dormire in loco anziché tornare a casa, sulla collina di Bardolino.

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