sabato, Aprile 20, 2024
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Il consigliere Salvador Valandro si schiera a favore dei concertini e delle feste in spiaggia

«Non spegnete il divertimento a Riva»

Salvador Valandro interviene sulle polemiche legate a feste e concerti “troppo rumorosi”. «Scrivo da semplice cittadino, in un certo senso, ancora facente parte della schiera dei cosiddetti “giovani”. Per un momento, quindi, dimenticatevi del fatto che io sia anche un consigliere comunale. Faccio questo tipo di premessa perché mi preme segnalare un problema che Riva ha e che pochi vedono e sentono. Mi riferisco essenzialmente all’assordante silenzio in cui si vuol far precipitare la nostra città. Per quest’estate è stato varato dall’Amministrazione comunale un nuovo regolamento che prevede una sorta di coprifuoco per le esibizioni musicali nel centro città: alle 23.30 tutti in silenzio! E se proprio si “deve” suonare, che siano solo concerti unplagged, acustici. Per carità, e ci tengo a sottolinearlo, fin tanto che siamo a ridosso delle case è giusto salvaguardare anche il sacrosanto diritto degli onesti cittadini a godersi un po’ di pace entro le proprie mura. Il discorso cambia quando si parla di spazi aperti e in particolare mi riferisco alla spiaggia. È assolutamente impensabile che una cittadina come Riva, che ha disposizione tutto quel ben di Dio di spiaggia, non lo sfrutti. È impensabile che la spiaggia venga usata solo per la tintarella diurna e per le passeggiate serali. È impensabile che in spiaggia sia ammesso solo il suono di una chitarra acustica e di un piffero. La spiaggia va sfruttata anche per organizzare feste e concerti, musica e balli. La spiaggia deve diventare il polo attrattivo per i giovani rivani, specialmente d’estate. Giovani, che in quanto tali, non si accontentano di un volume limitato, ma hanno bisogno di ascoltare la loro musica con i giusti impianti di amplificazione. Trovo ridicolo immaginare noti dj come Molella o Fargetta fare musica unplugged: sarebbe come pretendere che Uto Ughi imbracciasse una chitarra elettrica. Purtroppo c’è chi a Riva questo proprio non riesce a capirlo. Non mi riferisco tanto all’Amministrazione, quanto piuttosto ad alcuni operatori turistici sempre pronti a lamentarsi, a battere i pugni sul tavolo, a fare i capricci. Mi riferisco a chi si ostina a chiamare i carabinieri per qualche nota di musica sulla spiaggia, nascondendosi dietro la scusa che questa disturba i clienti. Ma siamo seri! Lo sanno tutti che sono proprio i clienti degli alberghi a chiedere un po’ di animazione, un po’ di festa. D’altra parte è giusto che lo chiedano, sono in ferie, loro. Chi invece a Riva ci vive può solo approfittare di questo. Il mio, quindi, è un appello a chi vuole togliere la spina a chitarre e amplificatori: pensateci bene, potrebbe essere controproducente proprio per voi. Il giovane rivano e il giovane turista hanno il diritto di godersi la città e le sue spiagge con la giusta colonna sonora e con il giusto volume».

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