giovedì, Marzo 28, 2024
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E' una cosa su cui tutti più o meno sono d'accordo: la dislocazione attuale del consiglio comunale non va bene, bisogna trovare un'altra sede!

Nuova sede per la sala consiliare? Si, forse!

Palazzo Lutti-Salvadori, Palazzo Martini, il Conventino dell'Inviolata. Tre edifici che fanno parte della storia e della cultura di Riva del Garda e che già ora, seppur dietro le quinte e senza far troppo chiasso, stanno diventando protagonisti di un progetto di riorganizzazione urbanistico-amministrativa che potrebbe tra l'altro creare qualche frizione all'interno della maggioranza. Il “sogno” dell'ex sindaco ed ora assessore provinciale Claudio Molinari è sempre stato quello di creare a Palazzo Lutti-Salvadori il secondo polo culturale di Riva incentrato sulla . Sogno miliardario per un progetto datato 1995 (quando venne presentato) e che va avanti a rilento. Da sinistra adesso però rispolverano un'idea già avanzata dal “fu Ulivo” e sponsorizzata ancora oggi dalla direttrice della Biblioteca: no a Palazzo Lutti-Salvadori, sì invece al Chiosco dell'Inviolata. Nella Margherita qualcuno ha già fatto intendere di non sentirci da questo orecchio mentre a sinistra l'idea è molto più di una semplice boutade. E la discussione tornerà d'attualità nei prossimi mesi.Il problema che si porrebbe nell'eventualità di un trasferimento della sede delle Biblioteca è cosa resta e soprattutto con che costi per il Comune a Palazzo Lutti-Salvadori. Secondo il progetto dell'architetto Angelini e secondo l'idea di Molinari, la Biblioteca doveva essere, o meglio deve essere il fulcro del nuovo polo culturale, con sviluppo su tre piani dell'edificio. Portarla altrove significa svuotare considerevolmente la struttura che comunque, con o senza biblioteca, porrà una volta conclusa (si parla ad ogni buon conto di anni e anni) un gravoso problema di costi di gestione. Nell'ordine di centinaia e centinaia di milioni all'anno (sopra il miliardo ci si arriva sicuramente), tutti ovviamente a carico delle casse comunali. Ecco perché in giunta già si è parlato seppur in tono minore di affittare, comunque vada a finire la querelle sulla Biblioteca, parte di Palazzo Lutti-Salvadori. E le voci di corridoio, smentite pubblicamente dal sindaco in consiglio su sollecitazione del rappresentante di An Giuseppe Ravanelli, circa una possibile vendita o permuta di parte di Palazzo Lutti-Salvadori vengono definite oggi come come “solo chiacchere”. Anche se alcuni esponenti della maggioranza non chiuderebbe a priori la porta in faccia a questa prospettiva. Oltretutto c'è una cosa su cui tutti più o meno sono d'accordo: la dislocazione attuale del consiglio comunale non va bene, bisogna trovare un'altra sede. E in giunta, con particolare riferimento a parte della sinistra, l'attenzione è rivolta alla capiente e splendida sala teatro di Palazzo Martini, ristrutturato di recente ma attualmente ancora vuoto. “Discorsi prematuri” afferma l'assessore all'urbanistica . “E' una proposta avanzata” incalza il presidente del consiglio l'omaso Benamati. Solo e semplice fantascienza pensare allora a qualche “giro immobiliare” che chiami in causa i privati e l'amministrazione comunale sui due edifici di via Maffei? Di certo ci vorranno anni prima di vedere come va a finire.

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