sabato, Aprile 20, 2024
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Intesa Provincia-Comune per un’opera da oltre 2 milioni. Da sciogliere il nodo bonifica amianto. Nell’edificio scolastico dismesso sarà ricavato un polo culturale

Nuova sede per l’alberghiero

Il Consiglio comunale di Gardone Riviera ha approvato l’accordo di programma con l’Amministrazione provinciale per la costruzione del nuovo istituto professionale alberghiero «Caterina de’ Medici». Nell’opera saranno investiti due milioni e 250 mila euro. La maggioranza, una lista civica che si riconosce sostanzialmente nella posizioni del centro sinistra, ha detto di «sì»; la minoranza della Casa delle libertà ha votato contro. Il sindaco Alessandro Bazzani ha spiegato che «la trattativa con Palazzo Broletto, in corso dal 2003, è finalmente giunta in dirittura d’arrivo. Il Comune è proprietario dell’ immobile, che accoglie più di trecento studenti provenienti da numerose località. Da tempo l’edificio va bonificato, per la presenza di amianto. Ebbene, riteniamo di dover spendere circa 450 mila euro, in modo da renderlo pienamente conforme alle normative e utilizzarlo in futuro come biblioteca e archivio multimediale». Il Comune cederà alla Provincia l’area vicino, di 3mila metri quadri, espropriata in passato alla Fondazione Bravi e oggi valutata 270 mila euro. E, inoltre, contribuirà alla realizzazione della nuova sede con 225 mila euro, il 10% del costo dell’opera. «Il nostro impegno – ha spiegato ancora Bazzani- è stato quantificato in complessivi 945 mila euro, pari al 42% dell’investimento». Il «Caterina de’ Medici» è frequentato da 332 allievi; la sezione staccata di Desenzano ne accoglie altri 396, per un totale di 728 studenti. L’attuale dirigente è Claudio Mazzacani. Ogni anno gli allievi effettuano stage in strutture alberghiere, residenziali e ristorative del lago di Garda, in Toscana, Sardegna, Puglia, Alsazia, Avignone, Baden-bie Wien, Capo Verde, Garmish-Partenkirchen, Ibiza, Baviera e Austria. Inoltre partecipano a numerose rassegne. La scuola organizza anche corsi serali di cucina. Ma c’è un grosso nodo da risolvere. Nella sede di Gardone Riviera, costruita agli inizi degli anni Settanta, le pareti contengono lastre di amianto, materiale fonoassorbente e termoisolante, a basso costo, che si lega facilmente con cemento, calce, gesso e con alcuni polimeri, come la gomma o il pvc. E che, da tempo, vanno eliminate. Finora le lastre, chiuse ermeticamente tra le superfici plastificate dei muri prefabbricati, non hanno provocato alcun problema alla salute degli studenti. Ci sarebbero guai se, in caso di una qualsiasi sollecitazione (meccanica, termica), si disperdessero fibre nell’ambiente. Per avere conseguenze dannose basterebbe fare un buco nelle pareti. La situazione è tenuta d’occhio dai tecnici dell’Asl, che effettuano verifiche periodiche. Una ditta specializzata rileva l’eventuale presenza di fibre disciolte nell’aria. I controlli hanno sempre dato risultati rassicuranti. In municipio ripetono che non c’è alcun motivo di allarme, ma la bonifica globale non può essere dilazionata all’infinito. Adesso l’accordo con Palazzo Broletto. Il consigliere Andrea Cipani ha fatto inserire alcune clausole migliorative nel caso di trasformazione, in futuro, del nuovo edificio. Al momento del voto, però, la minoranza ha bocciato la soluzione. «Noi siamo contrari al progetto – ha detto il capogruppo Stefano Visconti, di Forza Italia-. Si potrebbe ad esempio prendere in considerazione l’ipotesi di ristrutturare l’attuale fabbricato, senza costruirne uno nuovo». «L’opera – ha ribattuto il sindaco- è assai importante. Se non viene realizzata, il rischio è di dover chiudere l’alberghiero». Bazzani ha poi spiegato che la situazione scolastica a Gardone Riviera ridiventerà normale dal 2 marzo. I bambini della materna, trasferiti nelle Elementari, rientreranno infatti nel loro edificio, collassato in seguito al terremoto del 24 novembre 2004. I lavori di sistemazione sono ormai ultimati. Il trasloco consentirà ai ragazzi delle Medie statali «Papa Giovanni XXIII», una sessantina, accolti in un immobile di Fasano, dotato del minimo indispensabile (tre aule, sala-computer, servizi, palestra, biblioteca), di compiere a loro volta il cammino inverso: andare, cioè, nelle elementari. Le quali rimarranno definitivamente all’interno dell’ex edificio delle medie, nei mesi scorsi bonificato dall’amianto.

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