venerdì, Aprile 19, 2024
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Da domenica la tabella aggiornata dei treni: fioccano le lamentele

Nuovi orari, soliti disagi. Rabbia alla stazione

Meno treni, e per giunta più cari. Con il nuovo orario in vigore da domenica 14 dicembre, si teme un peggioramento del servizio offerto dalle ferrovie agli utenti della stazione di Desenzano. Piove sul bagnato, perchè la nuova tabella dei convogli si aggiunge ai disagi cronici di una stazione carente di personale e di servizi, che ha abituato i viaggiatori, per esempio, a lunghe code all’unico sportello della biglietteria.Già alla redazione del giornale arrivano lettere dei pendolari, indignati nei confronti di Trenitalia. Lettere in cui spicca una parola scritta a caratteri maiuscoli: «Vergogna!».La rabbia nasce dal fatto che il «rimescolamento» dei treni coinvolge anche gli orari «di fuoco», in cui i pendolari partono per andare al lavoro o all’università a Brescia, Verona, Milano. Qualche esempio del nuovo orario. Inutile provare a prenotare per lunedì 15 il vecchio Intercity delle 7.08 per Verona: non c’è più. Il primo treno utile è un regionale, alle 7.15, facendo perdere minuti preziosi a chi ha fretta di andare in ufficio o a lezione. Non ci sarà più, inoltre, il regionale delle 7,18: bisogna aspettare l’Eurostar delle 7.37, che arriva a Verona circa un quarto d’ora più tardi e costa molto più caro: 7,60 euro contro 2,55. Segue un locale alle 7.44, che arriva a destinazione dopo tre quarti d’ora, se puntuale.[FIRMA]ESEMPI FRA I TANTI, che hanno fatto arrabbiare in particolare due studentesse desenzanesi, Gaia e Chiara, iscritte all’università scaligera: «Questa modifica del piano di traffico dei treni – scrivono le due giovani donne a Bresciaoggi – sicuramente ci mette in una situazione di disagio, trovandoci ad affrontare senza alcun preavviso un non trascurabile incremento del denaro speso; da sottolineare che questa situazione di disagio ci viene imposta, in quanto non vi è più alcuna possibilità di scelta».MA IL NUOVO ORARIO, e le difficoltà degli utenti a «metabolizzare» novità non sempre positive, è soprattutto l’occasione per dare voce, ancora una volta, al disagio di chi viaggia utilizzando una stazione che sembra essere stata dimenticata dai vertici delle Ferrovie.Al di là di carenze croniche come la mancanza di un ufficio informazioni e del deposito bagagli, comunque inspiegabili per una località turistica, è la difficoltà dei pendolari a dover essere sottolineata.Il personale della stazione è progressivamente diminuito, e i pochissimi addetti devono prodigarsi per garantire un minimo di servizio. Uno sportello, uno solo, per l’acquisto di biglietti crea tutti i giorni lunghe code. E quando al primo del mese i pendolari devono rinnovare gli abbonamenti, la fila arriva fino al piazzale. Obliteratrici: l’altroieri due su quattro non funzionavano. Distributori automatici: spesso scassati da ladri, restano rotti anche per un mese (è successo); a volte funzionano solo con carta di credito, eccetera. Una questione che andrebbe nuovamente sollevata dagli enti locali.

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