giovedì, Marzo 28, 2024
HomeAttualitàNuovo nome per la villa
Questa mattina si presenta un libro sulla sede della Comunità montana del Baldo. Il palazzo del Trecento diventa Malaspina-Nichesola

Nuovo nome per la villa

Sorpresa. Villa Nichesola, sede della Comunità montana del , cambia nome e status: si chiamerà Palazzo Malaspina-Nichesola. Questo è anche il titolo del volume appena uscito nelle edizioni Stella di Rovereto voluto dalla Comunità montana del Baldo, che lo ha finanziato con 30mila euro grazie al contributo della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e del Bacino imbrifero montano Adige. Stamattina alle 10,30 l'opera sarà presentata dai tre studiosi-autori che spiegheranno le ragioni per cui si è arrivati a tale decisione.Intanto il presidente della Comunità, Cipriano Castellani, che ha seguito con interesse l'evoluzione dello studio, si è mosso per dare alla dimora la nuova e più prestigiosa intitolazione che la fa risalire al Trecento. «Il libro», spiega, «è nato dalla necessità di una ricerca storica che approfondisse in maniera definitiva le origini della nostra prestigiosa sede comunitaria».Tale ricerca è stata condotta dal professor Vasco Senatore Gondola, studioso del territorio per eccellenza, da Daniela Zumiani, architetto e docente all' degli studi di Verona, dalla professoressa Alessandra Zamperini e dall'architetto Giuseppe Conforti insegnante di storia dell'arte al liceo classico Maffei di Verona. Zumiani ha dato il proprio contributo facendo uno studio sull'affresco trecentesco visibile nella loggia centrale al pian terreno «riportato alla luce nei lavori di restauro», spiega Gondola, «e importante testimonianza della vetustà dell'edificio».Zamperini si è invece occupata di altri ornamenti pittorici, ovvero le decorazioni risalenti al 1700 e al 1800 presenti in varie stanze e in particolare nella loggia inferiore ottocentesca e nella settecentesca Camera degli Sposi. Conforti ha ripercorso le vicissitudini del palazzo, analizzando moltissimi elementi architettonici compresa la chiesetta di San Dionigi. Ad avventurarsi nella selva semi oscura degli alberi genealogici familiari, arrivando a far risalire la dimora al 1300, è stato invece Gondola: «È nota oggi come Villa Nichesola, ma è documentato che, precedentemente, fu proprietà dei nobili Malaspina, in particolare del comandante Spineta Malaspina braccio destro e artefice dei successi di Cangrande della Scala», afferma. «I Malaspina, famiglia di origine longobarda in arrivo dalla Toscana con possedimenti anche in altre parti d'Italia, furono vicari anche della nostra zona a partire dall'età scaligera fino al 1700», precisa Gondola. Il loro nome andò perso tra vicissitudini matrimoniali varie: «Verso la metà del Settecento l'ultima erede di quest'importante famiglia sposò un Pignolati, Agostino, da cui ebbe due figli. Sebbene i Malaspina rivendicassero la titolarità del feudo, questa passò ai Pignolati, ramo che si estinse definitivamente quando l'ultima erede sposò Dionigio Nichesola, lo stesso che nel 1815 fece costruire la chiesetta annessa alla Villa che porta appunto il suo nome e in cui il professor Conforti ha notato addirittura i segni dell'eleganza neoclassica della scuola dell'architetto Trezza».Insomma ha molto da svelare questa nuova pubblicazione, come pure chi l'ha redatta. «È interessante notare», conclude Gondola. «che Palazzo Malaspina-Nichesola sede di vicariato partì come centro di potere, riacquistò tale ruolo negli anni Ottanta quando la Comunità montana del Baldo l'acquistò, e lo mantiene oggi offrendo una serie di servizi a disposizione dell'intero territorio baldense. Noi stessi dobbiamo ringraziare ufficialmente questo ente ed i suoi uffici per la collaborazione offerta durante il nostro lavoro».

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video