giovedì, Aprile 18, 2024
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La gestione associata sul Garda e l’Eridio in futuro potrebbe occuparsi anche di navigazione. Canoni per 1,2 milioni: prosegue la caccia agli evasori

Oggi le boe, domani gli aliscafi

Per il 2003 la gestione associata del demanio lacuale extraportuale, che comprende quattordici località della riviera bresciana del Garda e i tre di Idro, ha accertato 1 milione e 266 mila euro di canoni. Di questo importo complessivo, fino al 30 giugno erano stati incassati 742 mila euro. Altri quattrini, versati dai privati agli uffici postali, stavano ancora arrivando alla sede di Salò, diretta da Fausta Tonni. Il discorso riguarda le concessioni di boe, pontili, giardini, aree per rimessaggi e centri nautici fuori dai porti. Ma presto si potrebbe allargare alla gestione della navigazione interna, quindi ai battelli di linea. Un business di notevole importanza. Le cifre. Si va dai 309 mila euro di Sirmione ai 244 mila di Toscolano Maderno, dai 128 mila di Moniga a 110 mila di Manerba, dai 100 mila di Padenghe ai 90 mila di Desenzano, dai 66 mila di Salò ai 61 mila di Gardone Riviera, ecc. Il 50% di tali entrate viene girato ai singoli comuni e il 40% alla Regione Lombardia; il 10% rimane alla gestione associata. Il passaggio delle competenze dal Pirellone, che le ha tenute fino a metà del 2001, sta producendo notevoli frutti. Anche se non è possibile effettuare un raffronto con il passato, poichè non si conoscono le cifre incassate a suo tempo da Milano. «Noi cerchiamo di evadere le nuove domande in tempi brevi, e teniamo le conferenze dei servizi per il rilascio delle concessioni – hanno spiegato Fausta Tonni e il presidente Bernardo Berardinelli -. Entro due mesi rispondiamo a tutti. Per quanto riguarda le vecchie pratiche, abbiamo preso in mano le più grosse, da 20 a 30 mila euro. Entro la fine del 2004 confidiamo di sanare anche le altre. Ci sono anni e anni di canoni arretrati mai accertati nè riscossi dalla Regione, attraverso l’Agenzia del demanio». All’assemblea, svoltasi nella sala del centro sociale «I pini» a Salò, hanno partecipato i sindaci o i loro delegati. E’ stato approvato il consuntivo della gestione 2002, con 812 mila euro incassati direttamente, 94 mila rimborsati dal Pirellone relativi al 2001-02 (molti privati non sapevano di dover inviare i quattrini al nuovo ufficio di Salò), 5700 di sanzioni amministrative, ecc., per un totale di 971 mila euro. «Abbiamo bisogno di un agente che esca a effettuare gli accertamenti, quello che avevamo si è dimesso. Col risultato che, dai 5700 euro di multe, siamo ora passati a 400 – prosegue Tonni -. Riceviamo spesso telefonate di questo tenore: io pago il canone per la boa, il mio vicino no. I carabinieri e la Guardia di finanza si danno da fare, ma poi devono venire in ufficio per effettuare i calcoli, assai complicati. La loro presenza serve da deterrente. E il trasferimento delle funzioni da Milano in loco sta inducendo molte persone a regolarizzare la loro posizione». Manerba ha iniziato a combattere il fenomeno dell’abusivismo allestendo campi-boe. «Continuano ad affidarci nuovi compiti – aggiunge la signora Tonni -, come la delimitazione delle zone portuali con l’Agenzia del demanio, la verifica di conformità delle opere finanziate dalla Regione e realizzate dai comuni, ecc. Senza dimenticare la necessità di mantenere in efficienza le segnalazioni lumino se (ad esempio all’isola del Garda) e di effettuare la manutenzione straordinaria delle indicazioni giallonere, molto rovinate». Due funzionari del Pirellone, Rolando Imbrò e Alessio Picarelli, hanno spiegato che «in passato i controlli sulle boe e le concessioni erano piuttosto allegri. Voi state dando un segnale importante, e i risultati sono positivi. L’attività delle gestioni associate continuerà a espandersi. E le risorse aumenteranno. Ormai lavoriamo all’ipotesi di prendere in carico la navigazione interna, come già successo a Iseo. Magari verrà formato un consorzio, con una autonomia maggiore». E’ stato sollevato anche il discorso dell’ingegnere idraulico da nominare per l’esame di progetti riguardanti il lago. «Sia chiaro – hanno concluso i funzionari regionali – che noi stiamo facendo un’azione di salvaguardia. Abbiamo bocciato progetti assurdi, che volevano creare giardini sull’acqua o piazze invadendo l’alveo. Decentramento non significa deregulation assoluta. Le norme esistono ancora. Cerchiamo di salvaguardare il territorio e le spiagge, cominciando a mettere un po’ di qualità».

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