venerdì, Marzo 29, 2024
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Il consiglio comunale rivano ha preteso il taglio di due ettari di verde agricolo dai sette proposti nella variante al prg. Per molti consiglieri l'ubicazione migliore rimane quella della Baltera

Ok al palazzetto, bocciati tennis e giostre

Il vincolo sull’area fra via santa Caterina e via sant’Andrea dove sorgerà il palazzetto dello sport, c’è: anche se leggermente ritagliato rispetto alle previsioni iniziali. Il risultato è un compromesso onorevole fra l’esigenza, condivisa all’unanimità, di dotare il Basso Sarca d’un complesso sportivo all’altezza dei tempi, la necessità ambientalista del rispetto per il poco verde rimasto in Busa e la soddisfazione per la prima autentica realizzazione sovracomunale che i «cugini» dell’Alto Garda sono riusciti a concordare.l’accordo ha richiesto due serate di discussione. Nella prima l’assessore Mosaner, titolate dell’urbanistica e regista dell’operazione, ha proposto di destinare sette ettari a quello che, negli anni, sarebbe diventato cuore sportivo della Busa: tre su comune di Arco e quattro su Riva. Partendo dallo studio di fattibilità prodotto dall’ingegner Antonio Planchenstainer, intorno al palazzetto – 40.000 metri quadri compresi parcheggi e piazzali – erano previste un’area per gli spettacoli viaggianti (le giostre ed il circo, che peraltro avevano bocciato l’ubicazione in quanto troppo decentrata), un’area per il tennis (bocciata vigorosamente da De Pascalis, secondo il quale tanto varrebbe chiudere tutto e trasferirsi borse e racchette ad Arco) più una striscia in fregio alla statale Riva-Arco verso san Tomaso, di parco urbano attrezzato. Megalomanie, hanno sostenuto gli ambientalisti Paolo Matteotti e Pietro Bertoldi: sogni di gloria affatto sostenuti da una programmazione abbastanza seria da giustificare la cancellazione di altri due ettari di verde agricolo secondario dalla geografia sempre più cementificata del Basso Sarca. Di fronte all’eventualità d’una bocciatura della proposta divenuta possibile quando alle riserve dell’opposizione (Riva Domani ha ribandito la sua contarietà all’ubicazione, ripetendo che il posto giusto per il palazzetto era e resta la Baltera, checchè ne pensino gli arcensi) si sono aggiunte quelle d’una porzione non trascurabile della maggioranza, Mosaner ha accettato di ritoccare la proposta, sforbiciando l’area per gli spettacoli viaggianti e quella per il tennis: due ettari (sui quattro complessivi di spettanza rivana) restituiti al verde agricolo. Solo che, trattandosi d’una soluzione già concordata con i partner arcensi, non era possibile cambiare tanto drasticamente le carte in tavola. Così per salvare capra e cavoli, è saltata fuori la scappatoia di un ordine del giorno, concordato nella serata di ieri fra tutti i capigruppo. La delibera sarebbe stata approvata nella stesura originaria, però la giunta si impegna ad utilizzare i trenta giorni previsti fra la prima e la seconda approvazione imposte dalla legge per cambiare un piano regolatore, per scrivere un’osservazione (ovviamente destinata ad essere recepita) tale da ridurre la destinazione sportiva al solo sedime strettamente necessario per il palazzetto. Resta anche il parco attrezzato lungo la statale, che oltretutto occupa un’area già di proprietà del comune di Riva. Con questa garanzia il consiglio s’è espresso quasi all’unanimità (astenuto solo Bonora di Riva Domani per le ragioni dette) per l’adozione della variante. Senza particolari entusiasmi, a dire il vero: in quanto è condivisa e trasversale la convinzione che alla Baltera sarebbe stato meglio per tutti.

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