giovedì, Aprile 25, 2024
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L’inizio dei lavori di sminamento dell’isola del Trimelone è attesa in paese da oltre 50 anni. In molti in paese si chiedono in questi giorni cosa stiano facendo gli uomini della Bosca

Ordigni al fosforo bianco e all’iprite

L’inizio dei lavori di sminamento dell’isola del Trimelone è attesa in paese da oltre 50 anni. In molti in paese si chiedono in questi giorni cosa stiano facendo gli uomini della Bosca. Eclatanti sono le prime notizie che arrivano dall’isolotto, ovvero quelle relative al ritrovamento degli ordigni, residuati delle due guerre mondiali e sparsi nel lago dopo uno scoppio e un incendio durato tre giorni, nel 1954. Finora sono centinaia le bombe di vario tipo individuate con la semplice ricognizione visiva dagli esperti. «Tra queste», precisa Ennio Lazzarini, rastrellatore Bcm (bonifica campi minati) della ditta e coordinatore dei lavori a fianco del direttore Nicola Falconi, «svariate decine sono proiettili di mortaio, bombe sganciate da aerei e bombe a mano». È stata avvistata anche una «bombarda di 40 kili di peso che avrebbe pure un interesse storico e bellico», conferma l’esperto, «oltre a bombe da cannoncino, alcune delle quali modificate artigianalmente dalle officine campali». Inoltre, conferma Falconi, «sono stati avvistati ordigni a caricamento speciale che parrebbero ripieni di fosforo bianco, ovvero bombe incendiarie. È molto probabile che si troveranno bombe chimiche urticanti o vescicolanti come l’iprite, o addirittura contenenti gas asfissianti come il fosgene». Tutti questi, prosegue l’ex militare, «sono ben più delicati degli ordigni semplicemente detonanti, perché hanno pareti più sottili, le sicure sono più piccole e più esposte all’usura del tempo». Una vera rogna, insomma, sia recuperarle che smaltirle, anche per chi è esperto. I tecnici terrestri e i subacquei della Bosca sono dotati di apparecchiature di straordinario valore tecnico e costo economico: in questi giorni i subacquei stanno usando cerca-mine Foster del valore di 40 mila euro ciascuno e sonde terrestri che servono a scandagliare il terreno. Nelle settimane successive al Trimelone arriverà un’ imbarcazione molto particolare con a bordo tecnologia avanzatissima, come un sonar multi beam, del valore di 500 mila euro, oltre a ecoscandagli, monitor di ultima generazione e altre diavolerie in dotazione agli eserciti più avanzati e alla Nato.

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