venerdì, Aprile 19, 2024
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Il Comune invitato a ricorrere al tribunale amministrativo contro la delibera di Palazzo Balbi. Assenti all’incontro i consiglieri regionali

Ospedale, la palla passa al Tar

Abbandonati. Non dalla gente, davvero tanta, nemmeno dai medici o dalla Comunità montana. Neppure dai sindaci dell’alto lago (Riva, Brenzone, Torri oltre a Caprino). A disertare la seduta straordinaria del Consiglio comunale congiunto Malcesine-Brenzone per discutere del futuro del nosocomio di Malcesine sono stati i consiglieri regionali e i parlamentari veronesi di riferimento dell’area Garda-Baldo. Assenti tutti più o meno giustificati (in Regione si votava la legge finanziaria e il bilancio di previsione), che hanno però lasciato senza risposte sicure sul futuro del nosocomio di Val di Sogno la gente gardesana, le categorie socio economiche gli amministratori lacustri e l’associazione interregionale disabili motori (Aidm). Al termine di oltre due ore d’interventi, «consumati» sotto la mega tensostruttura allestita in piazza Statuto, rimangono dunque ancora da segnalare le proteste, l’indignazione, la rabbia, la voglia di gridare al vento l’assurdità «della decisione cervellotica adottata dalla Giunta di Palazzo Balbi sul centro sanitario d’eccellenza dell’alto lago» destinato a chiudere nel giugno del 2004 se non interverranno novità dell’ultima ora. Tutti discorsi più volte a turno riportati dai giornali a partire dall’atto d’accusa del dottor Lucio Malavolta, capo dipartimento d’ortopedia dell’Ulss 22 e per quattordici anni primario dell’ospedale di Malcesine, contro alcuni rappresentanti di spicco della politica regionale di Forza Italia «colpevoli d’interessi di natura privatistica con obiettivi alberghieri». Affermazioni pesanti contro persone assenti che non hanno quindi avuto l’opportunità di difendersi davanti ad una folla «riscaldata» dalle parole di Malavolta. Denuncia pubblica già raccolta dal deputato trentino dei Ds Luigi Olivieri e trasmessa per iscritto alla vigilia di Natale al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Lo stesso Olivieri, intervenuto anche come poliomielitico, ha invitato l’amministrazione comunale di Malcesine a ricorrere al Tar contro la delibera della regione Veneto così come fatto in precedenza dal combattivo sindaco di Caprino Maria Teresa Girardi ancora in prima linea a fianco del collega lacustre contro «il disegno dell’Ulss 22 che tiene in piedi due mezzi ospedali (Bussolengo e Villafranca)». «Occorre una strategia unitaria, vincente e non attacchi a testa bassa», ha sottolineato il primo cittadino di Brenzone Giovanni Zappalà, non prima di aver evidenziato come nell’ambito dell’azienda sanitaria 22 «si potenzino i posti letto nelle strutture private a scapito di quelle pubbliche». Sì quindi «al ricorso al Tribunale amministrativo regionale per opporsi al provvedimento della Giunta veneziana». Decisi a schierarsi a difesa dell’ospedale, di valenza imprescindibile per il comparto turistico, anche l’Unione gardesana albergatori veronesi con il presidente Giuseppe Lorenzini e la Comunità montana con Luigi Castelletti.

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