giovedì, Marzo 28, 2024
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Resta alta la tensione politica per la delibera non approvata. La rabbia dell’assessore Martini: «Qui qualcuno vuole chiudere»

Ospedale, sarà protesta:«A Venezia per salvarlo»

diUna protesta a Venezia nella sede della giunta regionale, da attuare prima delle elezioni politiche, in piena campagna elettorale. Rispondono così i disabili poliomielitici dell’Aidm, affiancati dai sindaci dell’alto Garda, oltre a quelli di San Zeno e Costermano, alla presa di posizione della giunta regionale del 4 marzo scorso.In laguna infatti i due assessori di Forza Italia, Fabio Gava e il veronese Giancarlo Conta, con l’appoggio di quelli di Alleanza Nazionale e dell’Udc, hanno di fatto «costretto» al ritiro della delibera sull’ospedale l’assessore alla sanità, Francesca Martini. Un documento, quello dell’assessore leghista, che «avrebbe riportato in capo alla Ulss 22 la gestione diretta della struttura, eliminando una anomalia delle schede ospedaliere, dato che la sperimentazione gestionale è tramontata», come lei stessa ha spiegato.E così, in una gremitissima aula magna dell’ospedale di Malcesine, sono intervenuti alla riunione allargata del direttivo Aidm, anche il direttore generale della Ulss 22, Alessandro Dall’Ora, l’assessore di Malcesine, Livio Concini e i sindaci di Brenzone, Giacomo Simonelli, di Garda, Davide Bendinelli, di Costermano, Fiorenzo Lorenzini. Oltre a loro, i consiglieri regionali Vittorino Cenci, sempre della Lega, Franco Bonfante, big del Pd e autore di una risoluzione trasversale pro-Malcesine in consiglio regionale, Pietrangelo Pettenò, di Rifondazione e la senatrice pure di Rifondazione, Tiziana Valpiana.Ci sono stati anche «incontri col presidente trentino Dellai per attivare una convenzione per la gestione di Malcesine», ha fatto sapere la Martini. E Bassi ha incalzato: «Faremo una manifestazione a Venezia, e altre nel Veneto, coinvolgendo 80 mila poliomielitici italiani. Informeremo a tappeto i mass media locali e nazionali. In Regione devono capire che finora abbiamo avuto rispetto e pazienza, ma ora basta. Ci faremo vivi prima delle elezioni. Gli obiettivi sono la salvaguardia e il rilancio dell’ospedale ed è imprescindibile per noi avere posti letto di ortopedia».«L’assessore Martini», ha evidenziato Bassi, «e il direttore della Ulss 22 hanno proseguito la linea di Tosi e sono stati di parola su tutto». Poi le stoccate: «Nonostante invece An, e una parte dell’Udc si siano dette a nostro favore, di fatto non hanno agito in giunta a favore dell’ospedale e cioè contro Forza Italia». Che, parole di Bassi, «incomprensibilmente e pervicacemente continua a ostacolarci in ogni modo, come aveva fatto Gava quando era assessore: qui voleva chiudere tutto». Sul punto sono pesate come macigni le parole della Martini. «C’è ancora qualcuno», ha sillabato l’assessore, «che vuole chiudere questo ospedale, anche se non lo dice apertamente. Per questo, in giunta regionale, è successo quel che sapete. La delibera era un primo passo per poi affrontare il nodo delle schede ospedaliere. Per questo è stata boicottata, nonostante ci fosse stata informazione e prese di posizione ufficiali sulla stampa sul punto». E ancora: «È mancata la volontà della giunta di deliberare su Malcesine. E non si adduca la scusa della non correttezza della delibera che, di fatto, aveva ottenuto tutti i pareri e sarebbe arrivata in quinta commissione, se approvata il 4 marzo». Una risposta indiretta ma precisa rivolta a Giancarlo Conta, e a Massimo Giorgetti che avevano etichettato come «formalmente non corretta la delibera», decidendo «di non votarla».«Il documento era corretto», ha precisato ancora Martini, «ma anche se non lo fosse stato, il problema si poteva risolvere in giunta, senza rinviare un bel niente». «Il Gruppo regionale della Lega», ha aggiunto Vittorino Cenci, segretario della quinta Commissione, «sosteneva, sostiene e sosterrà questa delibera, che verrà riproposta uguale in giunta. E, se approvata, arriverà in quinta commissione. Con la creazione del Centro nazionale a Malcesine devono cambiare le schede».«Come direttore generale della Ulss 22», ha detto Dall’Ora, «ho il dovere di applicare quanto la Regione stabilisce. Ho però richiesto a Venezia che le schede, alla luce del Centro nazionale per la poliomielite, vengano modificate per farlo funzionare. Anche perchè, di fatto, lì c’è una ortopedia con posti letto ordinari. E questa è una anomalia rispetto a quanto programmato».

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