mercoledì, Aprile 24, 2024
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Aperta fino a domenica 1 dicembre al Casinò la X edizione dell'editoria gardesana: 120 editori e 2000 titoli Selenio Ioppi spiega il «modesto orgoglio» del Sommolago

Pagine del Garda fra tradizione e novità

«Pagine del Garda», decima edizione della rassegna dell’editoria gardesana organizzata dal Sommolago ha invaso con migliaia di libri il salone delle feste del Casinò di Arco. La presentazione di cinque nuovi titoli, il premio giornalistico Aldo Gorfer, la presentazione del fondo antico della biblioteca di Arco, ritmano le giornate dedicate alla presentazione di tutto quanto c’è in giro che riuardi il Garda: dalla storia alla diaristica, dalle edizioni per ragazzi alle guide di arrampicata e bike.Presidente Ioppi, partiamo dal «modesto orgoglio» dichiarato da Mauro Grazioli nell’intervento di saluto.«Il Sommolago l’anno prossimo compie vent’anni, e questa è la decima edizione della rassegna Pagine del Garda. Orgoglio perchè non è poco quel che siamo riusciti a proporre, modesto perchè siamo consapevoli dei nostri limiti, della dimensione in cui ci muoviamo.»Che peraltro, anche solo scorrendo i titoli e le case editrici, tende ad ampliarsi..«Gli editori, compresi musei, biblioteche, associazioni che operano nel settore della cultura sono centoventi; i titoli in mostra raggiungono il rispettabile totale di duemila».E sotto il profilo geografico- territoriale?«Siamo partiti per offrire una vetrina del Garda, le province di Verona, Brescia e Mantova, come la Comunità ci sono sempre state. Quest’anno siano riusciti a conquistare anche un po’ più di Trentino-Alto Adige». I legami dei tirolesi del sud col lago di Garda sono scontatissimi, ed i trentini qui sono di casa.Ma dobbiamo dire grazie soprattutto a Francesca Gobbi, la figlia di Domenico, arcense della Grotta, che ha rilevato la libreria Disertori a Trento: grazie a lei siano in grado di ospitare pubblicazioni di case editrici come Kompass ed Athesia, particolarmente attente ad aspetti particolari del territorio».Aspetti turistici?«Certo. L’escursionismo, il trekking, la mountain bike, le vie di roccia rappresentano componenti tanto importantim dell’offerta della Busa che stanno fiorendo anche iniziative editoriali, guide, manuali, suggerimenti e proposte».Ma le guide sono una novità: il piatto forte sarà pur sempre la storia«Il territorio, la sua gente, tradizioni leggende, i diari, sono argomenti che la gente continua ad apprezzare, forse perchè aiutano a riconoscersi parte d’una cultura».Ma la memorialistica sulla Grande guerra, ricchissima ed esplorata, non va esaurendosi?«L’attenzione va spostandosi in anni più recenti. Ma la seconda guerra mondiale costituisce ancora un argomento difficile da affrontare, il fascismo, l’alleanza coi tedeschi, l’8 settembre, la Resistenza hanno aperto solchi non ancora abbastanza meditati e digeriti, in qualche caso rimossi. Però cominciamo: c’è, per esempio, «Eroi senza luce» un diario dal 43 al 45 di Bruno Leonardi. E c’è il diario del maestro Mario Turrini cui lavora il fuiglio».

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