sabato, Aprile 20, 2024
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Tra le attività dell’Ateneo presentate anche conferenze, pubblicazioni e recupero di libri antichi I dirigenti: si pensa di cedere spazi per avere i fondi necessari

Palazzo Girardi, via al restauro

L’Ateneo di Salò rilancia, e oltre alle attività in programma, i dirigenti pensano anche alla cessione di spazi del palazzo Girardi per raccogliere un milione di euro, somma necessaria al restauro dell’edificio di proprietà dell’Ateneo. Ma ecco le attività in programma: stampa del catalogo del fondo librario del Cinquecento e di quello di Giuseppe Brunati, delle ricerche effettuate dal gruppo di Giuseppe Scarazzini, de «I santi e le tradizioni del Garda» (a cura di Attilio Mazza); e ancora: pubblicazione delle relazioni svolte in occasione delle conferenze sull’acqua e della recente tavola rotonda, aggiornamento delle bibliografia, diffusione del volume «Memorie 2001-02» (veste grafica nuova, carta patinata opaca, foto a quattro colori). Sono i programmi immediati dell’Ateneo di Salò, illustrati dal presidente Giuseppe Mongiello durante l’assemblea annuale svoltasi nel salone consiliare del Palazzo municipale. Il professore, ex sindaco, attuale numero uno della Comunità del Garda, ha spiegato che, in futuro, intende allestire anche una mostra di libri e manoscritti del Cinquecento, in collaborazione con la Regione Lombardia e l’Archivio di Stato di Milano, e organizzare incontri culturali sui personaggi che hanno contribuito alla storia dell’ente. È previsto anche un congresso internazionale. L’altro fronte sul quale i soci sono impegnati è il restauro di Palazzo Girardi, ricevuto in eredità nel 1981 dalla 92enne signorina Doralice e che consta di quattro piani e un sottotetto. «La mia famiglia – scrisse nel testamento – si è sempre occupata e preoccupata del pubblico interesse. Desidero quindi porre in essere una disposizione che valga a ricordarne le civiche tradizioni. Il mio cespite principale è costituito dal fabbricato con fronte su piazza Zanelli, vicolo S.Giovanni e via Calsone. Io lo lascio in proprietà all’Ateneo, che dovrà stabilirvi la propria sede, collocando la biblioteca e una pinacoteca, all’inizio costituita con i quadri da me lasciati. I ritratti dei miei familiari dovranno essere esposti con particolare rilievo». Una parte di Palazzo Girardi è stata affittata alla Camera di Commercio, che ha aperto una sezione distaccata di Brescia. Al piano terra c’è il negozio gestito da Riccardo Melchioretti (salumeria, drogheria) e, accanto, una boutique. «Il restauro dell’edificio – spiega Mongiello – si presenta di particolare onerosità. Il consiglio dell’Ateneo (la cui sede è sempre rimasta nell’edificio della biblioteca, in via Fantoni) intende esplorare eventuali possibilità, anche mettendo in conto cessioni di spazi per poter usare una parte del palazzo ristrutturato. A tale scopo – ha precisato – ci siamo avvalsi della collaborazione dell’architetto Eusebio Ebranati, che ha effettuato un’attenta ricognizione». L’immobile ha bisogno di un intervento radicale. Oltre a fermarne il degrado, una sistemazione mirata porterebbe a ragguardevoli risultati, sia per la consistente volumetria che per la posizione nel centro storico, a centro metri dalla torre dell’orologio. Per quanto riguarda l’attività 2003-4, la vicepresidente Elena Ledda, che ha lavorato a lungo al Vittoriale, ha ricordato l’avvio del riordino della biblioteca e dell’archivio dell’Ateneo. In alcuni spazi di Palazzo Girardi sono stati trasferiti i volumi doppi, le riviste spente e le scorte di pubblicazione. Si è così potuto creare un’area di consultazione e lettura nelle sede di Palazzo Fantoni, utilizzando scaffali a tavolino. Rifatto completamente l’impianto elettrico; collocati quattro sensori per il controllo della temperatura dei locali, della luminosità; disinfestati e disinfettati con gas inerti i locali. Il Ministero dei beni culturali ha concesso un contributo per l’acquisto di umidificatori. Con la scuola Enaip di Botticino si sta procedendo al restauro di libri e stampe. L’intervento riguarda il fondo archivistico Giuseppe Brunati (in fase conclusiva di ordinamento informatizzato), i volumi del Cinquecento (rinvenute 46 cinquecentine, mai schedate) e un progetto di prevenzione contro il degrado. Gli studenti, seguiti dai professori, hanno spolverato con pennelli appositi, pulito a secco, effettuato piccoli restauri del prezioso materiale. «Attualmente – conclude Ledda – la nostra biblioteca è in grado di mettere a disposizione degli utenti le schede informatiche dell’intero patrimonio ed entro la fine della primavera, grazie al contributo della Regione, il catalogo a stampa. E’ intenzione di riversarlo sulla rete del sistema nazionale (Sbn). Da maggio 2003 la dottoressa Giuseppina Caldera sta ordinando a livello informatico l’archivio storico. Insomma, un riassetto completo 70 anni dopo l’ultima sistemazione». Nella sala lettura sarà messo a disposizione un computer, e costituita una sezione video d’argomento gardesano. Inoltre si sta creando un sito Internet.

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