Assemblea a Sirmione dei comitati contro il cemento: si muove il primo comune Gelmini (Provincia): tutela ma senza burocrazia

Parco, Lonato è già pronto

16/03/2003 in Attualità
Di Luca Delpozzo
Valentino Rodolfi

C’è un grande par­co all’orizzonte: l’idea di porre sot­to tutela le zone pre­giate del medio e bas­so Gar­da, con vin­coli intel­li­gen­ti con­tro la cemen­tifi­cazione, non è più solo una pro­pos­ta delle asso­ci­azioni ambi­en­tal­iste, ma sta com­in­cian­do a tradur­si in obbi­et­ti­vo con­cre­to anche da parte delle pub­bliche ammin­is­trazioni. Il pri­mo Comune a muover­si, il segui­to al vas­to movi­men­to di opin­ione degli ulti­mi mesi, è il Comune di Lona­to, che ha deciso di inse­di­are una com­mis­sione per scegliere le aree del pro­prio ter­ri­to­rio da inserire in un futuro par­co sovra­co­mu­nale delle colline moreniche. Il 20 mar­zo si ter­rà la pri­ma riu­nione d ques­ta nuo­va com­mis­sione, in cui è sta­to chiam­a­to a parte­ci­pare anche Emilio Crosato, pres­i­dente di quel grande Comi­ta­to per il par­co che in pochi mesi ha rac­colto l’adesione di oltre un centi­naio di asso­ci­azioni di tut­to il lago, da Salò alla spon­da veronese pas­san­do per l’Alto man­to­vano. La nom­i­na di Crosato nel­la com­mis­sione tes­ti­mo­nia quan­to questo comi­ta­to abbia smosso conc­re­ta­mente le acque, ed è un pri­mo risul­ta­to sostanziale. Un’ltra inter­es­sa­ta novità «isti­tuzionale» sul fronte del­la sal­va­guardia del ter­ri­to­rio viene dal­la Provin­cia di Bres­cia, che ha emes­so un ban­do per un «Prog­et­to strate­gi­co di svilup­po sosteni­bile delle bres­ciano», inizia­ti­va che sarà illus­ta­ta ven­erdì prossi­mo alle 18 a Desen­zano, a palaz­zo Tode­s­chi­ni, dall’assessore provin­ciale al Ter­ri­to­rio Maria Stel­la Gelmi­ni. «Il nos­tro prog­et­to ­ spie­ga a Bres­ciaog­gi la stes­sa Gelmi­ni ­ è una cosa diver­sa rispet­to al par­co sovra­co­mu­nale di cui par­la il comi­ta­to; obbi­et­ti­vo che sec­on­do me è molto dif­fi­cile da rag­giun­gere, per­ché dovrebbe met­tere d’accordo 41 comu­ni, si esporrebbe a infi­nite pas­toie buro­cratiche e giudiziarie, rischierebbe di inges­sare il ter­ri­to­rio. «La nos­tra pro­pos­ta, invece, è di legare stret­ta­mente i piani rego­la­tori dei comu­ni al Piano pae­sis­ti­co provin­ciale, otte­nen­do un buon gra­do di tutela sen­za troppe sovras­trut­ture buro­cratiche. Ma siamo aper­ti al con­fron­to e vogliamo in fon­do la stes­sa cosa». In ogni caso, qual­cosa si muove: almeno non c’è più indif­feren­za di fronte al cemen­to che avan­za sulle colline del Gar­da. Questi due pri­mi risul­tati, la com­mis­sione a Lona­to e il prog­et­to del­la Provin­cia, sono state le due notizie di sostan­za dell’ultima assem­blea del comi­ta­to per il par­co, che si è riu­ni­to ven­erdì sera a Sirmione. Inoltre c’é un ter­zo risul­ta­to: la base del con­sen­so del Comi­ta­to sta crescen­do. Alle cen­to asso­ci­azioni iniziali se ne aggiun­gono di nuove. L’altra sera ne era­no state invi­tate ben 210, e si sono viste tante fac­ce nuove: ambi­en­tal­isti e grup­pi cul­tur­ali di Mon­tichiari, Carpenedo­lo, Som­macam­pagna, Gar­done Riv­iera, Cas­tiglione. Seg­no che il pae­sag­gio del Gar­da è un pat­ri­mo­nio con­di­vi­so, e che la mobil­i­tazione sta rag­giun­gen­do un liv­el­lo tale che i politi­ci non potran­no igno­rar­la a lun­go. Ai pri­mi di aprile il comi­ta­to incon­tr­erà anche le cat­e­gorie eco­nomiche (alber­ga­tori, eser­centi, colti­va­tori) per illus­trare la pro­pos­ta del par­co e cer­care di cat­turare anche il loro con­sen­so in nome di uno svilup­po qual­i­ta­ti­vo di un ter­ri­to­rio che è risor­sa eco­nom­i­ca da non sper­per­are. «Per quan­to mi riguar­da ­ dice Crosato, pres­i­dente del Comi­ta­to per il par­co ­ aderisco alla com­mis­sione del comune di Lona­to con inter­esse e curiosità. A quan­to ho capi­to, dovrem­mo indi­vid­uare le aree di quel comune da inserire nel futuro par­co sovra­co­mu­nale. Indi­vid­uar­le e dar­gli un nome, che è anche un mar­chio di qual­ità: par­co. «Non mi fac­cio illu­sioni, ma come pri­mo pas­so è impor­tante, per­ché sono cer­to che se un Comune si muove, si aggregher­an­no presto anche tut­ti gli altri».

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