Pasqua da record per i fenicotteri rosa al Parco Natura Viva di Bussolengo

08/04/2021 in Attualità
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Di Redazione
Pasqua da record per i feni­cot­teri rosa al di Bus­solen­go: con la depo­sizione di 50 uova, la colo­nia ha bat­tuto ogni tra­guar­do già rag­giun­to negli anni pas­sati.
Tra i tradizion­ali schia­mazzi, i pri­mi pul­ci­ni si atten­dono per ques­ta domeni­ca nonos­tante l’incognita dei nidi più bassi del soli­to: la sic­c­ità tra la fine dell’inverno e l’inizio del­la pri­mav­era non ha con­sen­ti­to a mam­ma e papà feni­cot­tero di uti­liz­zare il fan­go nec­es­sario per rag­giun­gere i 40–50 cm di altez­za e così, le uova potreb­bero più soggette ad even­tu­ali scivola­men­ti in acqua.
“E’ vero anche però — inter­viene Camil­lo San­dri, vet­eri­nario e diret­tore tec­ni­co del Par­co Natu­ra Viva — che la sta­gione meno piovosa ha mes­so le cop­pie al riparo dagli allaga­men­ti che avreb­bero potu­to comunque com­pro­met­tere la sicurez­za dei nidi”.
Per il momen­to dunque, le 25 cop­pie in cova sull’isola sem­bra­no seguire il sin­cro­nis­mo per­fet­to tipi­co di ques­ta specie gre­garia, che ha vis­to gli esem­plari ripro­dur­si tut­ti nell’arco di una deci­na di giorni per poi dare avvio alla scelta dei posti migliori e costru­ire i nidi tut­ti stret­ti l’uno vici­no all’altro.
“Si trat­ta di un com­por­ta­men­to tipi­co per i feni­cot­teri rosa che in natu­ra pos­sono vivere in colonie di migli­a­ia di indi­vidui e che fan­no del numero il pro­prio pun­to di forza. Nonos­tante questo però, si trat­ta di una specie nota per for­mare cop­pie monogame che ogni anno, si ritrovano tra mille per dare il ben­venu­to ad una nuo­va pro­le”.
Mam­ma e papà feni­cot­tero infat­ti affrontano questo peri­o­do con­div­i­den­do oneri e onori dell’essere gen­i­tori: dal­la cura dell’uovo all’attenzione per il part­ner impeg­na­to nel­la cova, i due passer­an­no poi al momen­to nevral­gi­co del­la schiusa e alla pro­tezione totale del pul­ci­no che soli­ta­mente, trascorre le prime set­ti­mane sot­to l’ala dell’adulto. Poi, un’altra fase crit­i­ca: arriverà il giorno in cui il pic­co­lo dovrà scen­dere dal nido e attra­ver­sare l’acqua che lo sep­a­ra dall’area ded­i­ca­ta ai pul­ci­ni “in età da nido”, insieme a tut­ti gli altri del­la colo­nia.
“Se un pic­co­lo riesce a super­are tut­ti questi momen­ti — con­tin­ua San­dri — avrà buone sper­anze di rag­giun­gere la gio­vane età ma il suo per­cor­so è costel­la­to di incertezze”. Non tutte le 50 uova che adesso si trovano sot­to al cal­do del ven­tre di mam­ma e papà dunque, potran­no cor­rispon­dere ad un pul­ci­no gri­gio e piu­moso che in giug­no, atten­derà nel­la “nurs­ery” l’arrivo dei gen­i­tori con il pro­prio pas­to. Ma ogni cop­pia investe nel rag­giung­i­men­to del risul­ta­to tutte le energie che ha a dis­po­sizione sen­za mai risparmi­ar­si.
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