I gestori del Cafè Latino tirano le somme della stagione turistica ormai agli sgoccioli
«Per far rinascere Riva serve coordinamento tra operatori»
Anche se la stagione turistica, complici le calde temperature e il sole ancora invitante, è ben lungi dall’essere conclusa, un primo bilancio sull’estate appena trascorsa lo si può comunque tracciare. Stavolta, però, a farlo sono gli operatori di quel mondo che sta intorno alla Riva alberghiera e che si occupano del cosiddetto “contorno”, dalle discoteche ai pub. Sono i due gestori (per l’esattezza il titolare e il direttore artistico) della discoteca Cafè Latino a tirare le somme di una stagione che da più parti è stata bollata come fallimentare. «Agli albergatori è andata bene — spiegano Paolo Dallapè e Franco Tamburini, in arte dj Simpson — ma loro fanno storia a sè. Per quanto concerne, invece, negozianti, baristi e commercianti non è stata una grande estate, anzi. Le avvisaglie di una certa crisi ci sono tutte». I due imprenditori rivani (giovani ma con alle spalle una consolidata esperienza nel settore) recitano una sorta di mea culpa generalizzato. «La colpa è principalmente di noi operatori — spiegano — che fino ad ora abbiamo dormito sugli allori non accorgendoci che i tempi sono cambiati. A Riva non mancano i mezzi, addirittura c’è più offerta rispetto al passato. Ciò che manca, invece, è una regia, un modo comune di operare tra gli addetti ai lavori. Mancano, per dirla tutta, le sinergie che consentirebbero al settore di lavorare a dovere. Se vi fosse un coordinamento si potrebbero realizzare iniziative comuni che porterebbero vantaggi ai negozianti, ai baristi, ai gestori di discoteche e via discorrendo. Non serve la bacchetta magica, basta solamente unire gli sforzi e le varie competenze. Come è successo per la 12 ore di musica di 15 giorni fa in Purfina e il successivo spettacolo “Live Set” organizzato da WonderB al Cafè Latino, un successo che siamo intenzionati a ripetere. Organizzando feste la domenica sera, anziché il sabato, si allunga il week end e far uscire di casa la gente significa dare lavoro a pizzerie, bar, ristoranti. Un ruolo importante, in questo senso, lo ricopre il comune che deve favorire tale processo, non ostacolarlo. A Riva ci sono grosse potenzialità se si punta sulla qualità. Serve, però, una sorta di coordinamento tra gli addetti ai lavori. Altrimenti si ripeteranno i soliti errori, come quello di non organizzare nulla in un mese come lo scorso giugno con la città zeppa di turisti».