giovedì, Aprile 25, 2024
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Il famoso concertista russo inaugura stasera al Palazzetto dello Sport di Manerba il festival «Armonie». Il Quarto Concerto di Beethoven coi cameristi polacchi della Aukso. In programma anche Mendelssohn e Bartók

Petrushansky, il pianista sotto la Rocca

Il famoso pianista russo Boris Petrushansky inaugura stasera, al Palazzetto dello Sport di Manerba (ore 21.15), la nuova edizione del festival «Armonie sotto la rocca». Petrushansky eseguirà il Quarto Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven con l’Orchestra da camera Aukso di Katowice (Polonia) diretta da Marek Mos; completano il programma la giovanile Sinfonia per archi n. 10 di Felix Mendelssohn e il Divertimento per archi di Bèla Bartók. I biglietti d’ingresso costano da 5 a 10 euro e si possono acquistare sul posto oppure, in prevendita, alla Pro Loco di Manerba del Garda (tel. 0365.551121).Oltre al prestigioso concerto, la prima giornata di «Armonie sotto la rocca» propone il tradizionale appuntamento del mattino dal titolo «Il Cappuccino ben temperato». Con inizio alle 9.30, al porto di Dusano, avrà luogo una simpatica animazione musicale; partecipano il maestro Daniele Alberti, direttore artistico della rassegna, il giornalista Fabio Larovere, il pianista improvvisatore Cyrille Lehn e l’attrice Chiara Becchetti (ingresso libero). In serata, alle 20.30, dunque tre quarti d’ora prima del concerto, la «Strada dei vini e dei sapori del Garda» offrirà un aperitivo al pubblico del Palazzetto dello sport.La composizione del Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra in sol maggiore di Beethoven risale al 1806. Nel primo movimento (Allegro moderato) il pianoforte interviene eccezionalmente fin dalle prime battute dell’esposizione orchestrale, sviluppando così un’idea già felicemente sperimentata da Mozart nel Concerto «Jeunehomme». Il successivo «Andante con moto», in tonalità minore, è stato paragonato alla preghiera di Orfeo che commuove le divinità degli inferi per riportare in vita Euridice.In questa bellissima pagina il canto di Orfeo è simboleggiato dalla dolcezza delle frasi pianistiche, a cui l’orchestra risponde con decrescente severità. Segue infine un brillante Rondò in sol maggiore, con particolari effetti ritmici.Dopo un ventennale periodo di oblio, il Quarto Concerto di Beethoven fu riscoperto da Mendelssohn nel 1836 e da allora ha sempre occupato un posto speciale nel repertorio pianistico.L’organico sinfonico include accanto al gruppo standard di archi e legni (flauto, due oboi, due clarinetti, due fagotti) anche due corni, due trombe e timpani.Boris Petrushansky è nato a Mosca cinquantotto anni or sono. Ultimo allievo del leggendario didatta Heinrich Neuhaus, Petrushansky può considerarsi erede di quella favolosa scuola pianistica russa che ha forgiato i talenti di Emil Gilels e Sviatoslav Richter. La sua carriera internazionale ha preso avvio dopo le vittorie di quattro importanti concorsi: Leeds nel 1969, Monaco nel ’70, Mosca nel ’71 e soprattutto il «Casagrande» di Terni nel ’75. A quegli anni risalgono anche le sue prime apparizioni al Festival di Brescia e Bergamo.Dal 1991 Petrushansky vive in Italia, a Imola, dove tiene regolarmente corsi all’Accademia Pianistica «Incontri col Maestro». Molto numerosi i suoi dischi per le etichette Melodia, Foné, Dynamic, Stradivarius e Agorà.L’Orchestra da camera Aukso è stata fondata nel 1998 su iniziativa di un gruppo di musicisti dell’Accademia «Karol Szymanowski» di Katowice in Polonia. Il repertorio della formazione annovera opere di compositori classici, romantici e contemporanei.

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