venerdì, Aprile 19, 2024
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La Giunta mette fine alle polemiche e sospende la delibera di intitolazione: deciderà una commissione. Una palestra potrebbe invece essere dedicata al pilota Ceccato

Piazza Ferrari, sosta ai box

L’altra sera il Consiglio comunale di Salò ha preso atto della decisione del sindaco Giampietro Cipani di fare marcia indietro sulla vicenda del cambiamento del nome della piazza situata tra la scuola elementare «Olivelli» e gli impianti sportivi (piscina, bocciodromo, skateboard, campi di calcio). Nel ’95 la giunta di centrosinistra (sindaco Pino Mongiello, Dc, assessori Giampaolo Comini e Giovanni Cigognetti, Pds, ecc.) l’aveva intitolata a «Vittorio Zambarda e vittime di piazza Loggia», con una cerimonia celebrata il 1 maggio. Nelle scorse settimane l’attuale maggioranza, di centrodestra, ha deliberato di spostare… Zambarda in uno spiazzo in località Valle, di fronte all’officina di Ettore Apollonio, sostituendolo con Enzo Ferrari. L’inaugurazione, con tanto di corteo di automobili del Cavallino rampante, avrebbe dovuto effettuarsi domenica 26 ottobre. Invece niente. «Non avevamo intenzione di cancellare un momento luttuoso, e sofferto da tutti noi – ha detto Cipani -. La zona ha avuto un grande sviluppo sportivo, e ci sembrava giusto dedicare la piazza a un uomo che ha portato il nome della Ferrari in tutto il mondo. Per stemperare gli animi, ho chiesto di ripartire da capo. E abbiamo ritirato la delibera riguardante lo spostamento». Il capogruppo, Bruno Faustini, di Forza Italia, presidente della Comunità montana parco Alto Garda, ha sollecitato a formare una commissione con tutti i capigruppo, visto che bisogna trovare spazio ad altri uomini di valore, come Paolo VI o Paolo Ceccato. Al pilota salodiano che, alla guida di un aereo militare, ha preferito rimanere fino all’ultimo al posto di guida, evitando di cadere su un centro abitato delle Puglie, dovrebbero essere intitolate la palestra dell’Istituto tecnico «Battisti», dove ha studiato, e i giardinetti dinanzi all’ufficio dei vigili urbani. La proposta di Faustini (e della maggioranza) è stata accolta all’unanimità. Pino Mongiello, presidente della Comunità del Garda, nel ’98 eletto consigliere comunale nelle file di centrodestra, da cui si è recentemente dissociato: «Ogni amministrazione vuole lasciare un segno, un’impronta su una parte di nuovo che realizza. Ma in questo caso c’è stato uno scivolone. La città va rispettata nella sua cultura, soprattutto se ci sono punti di riferimento molto alti». In precedenza c’era stata la conferenza stampa dell’Anpi (rappresentata da Paolo Canipari) e degli esponenti di vari raggruppamenti di sinistra (Giampaolo Comini per i Ds, Alberto Marino di Rifondazione, Carlo Canipari dei Verdi, ecc.), che avevano ribadito la contrarietà allo spostamento, parlando di «sdegno, stupore, grave sottovalutazione di fatti storici del recente passato, revisionismo greve, oltraggio, difficoltà a interpretare le istanze più profonde della popolazione». «Io e Cigognetti – ha rammentato Comini – ci siamo mossi, coinvolgendo il difensore civico e il segretario comunale, ricordando che, prima di modificare il nome di una via o di una piazza, bisognava revocare la delibera del ’94-95. Per noi la piazza intitolata a Vittoria Zambarda rappresentava un percorso della memoria, visto che lì vicino c’è la scuola elementare Teresio Olivelli, un partigiano morto ai tempi della Resistenza. Senza nessuna contrapposizione con Enzo Ferrari e con la scuderia che, nei giorni scorsi, ha ottenuto l’ennesima vittoria mondiale. Il sindaco Cipani ha peccato quantomeno di superficialità».

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