venerdì, Marzo 29, 2024
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L'incuria regna su uno degli ingressi principali al centro

Piazza Italia, squallida periferia

«Chi abita oltre il Sarca, dalle parti di Mogno e Caneve, è un cittadino di serie B, anzi di C, considerato il pessimo trattamento dell’amministrazione comunale rispetto ai residenti del «capoluogo?». Gli strali al fulmicotone sono di Roberto Bresciani, l’esponente del gruppo consiliare del Patto, che stanco del disinteresse della giunta e del suo ufficio tecnico per la popolosa zona, si è fatto portavoce delle proteste e delle aspettative della gente. «La situazione, che peggiora con il tempo, la conosco benissimo, visto che ci abito – dice il consigliere -. Ma tutti possono constatarlo: piazza Italia, che è tra i principali accessi alla città giardino, sembra una squallida zona di periferia di certe anonime metropoli. L’incuria è sovrana».Roberto Bresciani scende nei dettagli: «La “peculiarità” della piazza sono quelle due brutte aiuole recintate con dei cordoli prefabbricati in cemento che un colore giallino rende ancor più antiestetici. Diversi, urtati dalle auto, sembrano buttati lì per caso. Per sistemare i giardini del centro si sono spesi quasi due miliardari, qui neanche una lira. Nemmeno l’ombra di un vera aiuola o di una pianta ornamentale. La scorsa estate, su richiesta dei residenti, sulle aiuole fu posto un trabiccolo in ferro con dei vasi di fiori. Un orrore che per fortuna è stato eliminato. Qui è l’habitat ideale per i bisognini dei cani». Il consigliere del Patto elenca quindi un corollario di «sconcezze». L’asfalto è pieno di buche ed avallamenti con numerosi rabbecciamenti, per giunta di altro colore. I cordoli dei marciapiedi, sbrecciati in più punti, mettono a nudo dei pericolosi pezzi di armatura metallica. Il passaggio pedonale che porta in via Santoni, dov’è l’unico tabacchino della zona, ha ceduto ed è impraticabile per le carrozzine. Vi è poi un indesiderato «monumento» che da qualche anno troneggia accanto alle aiuole. E’ una trasandata pensilina, probabilmente dimenticata, proveniente da via Santoni. Non serve più perchè la fermata dell’Atesina è stata spostata. Il colmo è che poco più avanti la gente aspetta le corriere e gli scolari lo scuolabus senza alcun riparo e quando piove hanno i piedi nel pantano. «E’ il classico caso d’inefficienza dell’apparato pubblico – conclude amaramente Roberto Bresciani – sperare che cambi è un sogno».

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