venerdì, Marzo 29, 2024
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Un sondaggio commissionato da Bresciatourism a Swg sul punto di vista degli stranieri. La ricetta bresciana: «Non solo Garda, la Provincia come sistema»

Più tedeschi? Contano i prezzi

«Per attrarre i turisti tedeschi bisogna abbassare i prezzi, alzare la qualità e migliorare l’organizzazione globale (…) Penso che oltre al discorso dei prezzi ci sia anche un discorso di manifestazioni ed eventi». Questa la risposta esplicativa di un tour operator tedesco alla approfondita indagine conoscitiva sul turismo nel Bresciano commissionata da Bresciatourism alla società di ricerche Swg. «Turisti a Brescia. Il punto di vista dei tedeschi e quello degli italiani» è il titolo della ricerca presentata ieri mattina alla Camera di Commercio di Brescia alla presenza di un centinaio di operatori del settore. Sulle strategie future da adottare per riconquistare i turisti teutonici (coprono il 25% dell’intero bilancio turistico Bresciano) sembrano essere d’accordo, in via teorica, tutti i nostri addetti del settore: fare sistema, offrire ai tedeschi amanti del Garda anche gite negli altri angoli splendidi della provincia, dalle incisioni rupestri in Valcamonica (patrimonio dell’Unesco) al cuore storico di Brescia passando per l’enogastronomia della Franciacorta.«La nostra provincia deve offrirsi per intero – dirà Agostino Mantovani, segretario della fondazione Cab – non in modo parcellizzato».Una strada obbligata, viste le risposte date dai tedeschi intervistati; alla domanda: cosa è necessario per migliorare l’offerta turistica bresciana? Ecco le risposte più gettonate: «Diversificare maggiormente i prezzi dei servizi offerti, migliorare l’offerta di informazioni ai turisti, maggiore chiarezza dei prezzi dei servizi turistici, arricchire l’offerta d’intrattenimento».Da prendere in seria considerazione anche alcune riflessioni degli operatori turistici gardesani presenti ieri alla conferenza: «non sarà che i turisti tedeschi disertano il Garda perché troppo cementificato e trafficato?».Sia chiaro, il bilancio dell’annata turistica 2005 ha fatto registrare una timida ripresa per la nostra provincia (+0.82% rispetto al 2004, per un totale di 5milioni e 202 mila presenze) e il Garda ha fatto ancora la parte del leone (+2,73% sul 2004). Ma il numero dei tedeschi che scelgono come meta la riviera gardesana, è in lieve e costante calo (1milione e 747 mila presenze nel 2005, ovvero un meno 0,8% rispetto al 2004). «Queste sono le linee di tendenza sulle quali dobbiamo ragionare per poi chiederci se la nostra offerta turistica è ancora competitiva e all’altezza del mercato» ha spiegato il presidente di Bresciatourism Alessio Merigo. Dopo l’accurata presentazione dell’inchiesta (a cura di Silvia Sbisà) che ha fatto emergere la scarsa conoscenza della nostra provincia tra i tedeschi (conosciuta solo un intervistato su dieci), è lo stesso Merigo ad indicare la strada maestra per il rilancio del turismo nostrano: «dobbiamo mettere da parte i particolarismi e trovare un minimo comune denominatore che ci permetta di darci delle prospettive. Per far questo operatori turistici, albergatori, amministratori devono lavorare in sinergia, non trascurando il potenziamento delle infrastrutture, a partire dai collegamenti stradali per arrivare a quelli portuali».E’ ottimista il presidente della Camera di Commercio Francesco Bettoni: «Il turismo è un settore strategico per l’economia bresciana, visto che il sistema Germania è in ripresa dobbiamo cercare il modo di sfruttare le ricadute positive anche in termini turistici».

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