L’ospedale bresciano presenta i dati dell’anno appena trascorso

Poliambulanza nel 2020 registra tra i più alti accessi al pronto soccorso in Lombardia

02/07/2021 in Attualità
Di Redazione

Il Pres­i­dente Tac­col­i­ni: “In fase di bilan­cio, ricor­diamo le dif­fi­coltà imposte dal­la pan­demia ma anche l’encomiabile capac­ità orga­niz­za­ti­va e la rispos­ta corale del nos­tro Isti­tu­to. 2.108 sono sta­ti i pazi­en­ti ricoverati per Covid, nei pri­mi due mesi del­la pan­demia, a fronte di 1.896 dipen­den­ti, per un rap­por­to dell’1,112. Un impeg­no gravoso a cui nes­suno si è sot­trat­to”

 Neanche la pan­demia ha fer­ma­to Poliambu­lan­za. Anzi, nonos­tante il calo dell’attività com­p­lessi­va, a causa del rin­vio delle oper­azioni pro­cras­tin­abili per far fronte all’emergenza, l’ospedale bres­ciano ha reg­is­tra­to un pri­ma­to: 60.300 sono sta­ti gli acces­si al Pron­to Soc­cor­so, tra i più alti in Lom­bar­dia. Si trat­ta di un dato infe­lice per­ché indica­ti­vo dell’enorme numero di pazi­en­ti costret­ti a visi­ta d’urgenza, ma anche sin­tomati­co dell’enorme sfor­zo com­pi­u­to. In Poliambu­lan­za, nel peri­o­do che va dal 20 feb­braio a fine aprile, sono sta­ti ricoverati 2.108 pazi­en­ti per Covid, a fronte di 1.896 dipen­den­ti, per un rap­por­to pazienti/dipendenti di 1,112.

L’enorme dis­pendio di risorse nec­es­sarie per fron­teggia­re l’emergenza ha così impos­to una riduzione delle prestazioni non a carat­tere di urgen­za. Nel­lo speci­fi­co, nel 2020 il numero dei ricov­eri è dimi­nu­ito del 14,3%: se nel 2019 era­no più di 31.800, nel 2020 sono sta­ti cir­ca 27.300 i pazi­en­ti ricoverati, per un totale di oltre 142.000 gior­nate di degen­za. Gli inter­ven­ti chirur­gi­ci ese­gui­ti han­no rag­giun­to quo­ta 16.100. L’attiv­ità ambu­la­to­ri­ale ha subito una riduzione del 9,8% rispet­to all’anno prece­dente. Com­p­lessi­va­mente sono sta­ti reg­is­trati 379.000 acces­si: 55.000 sono riferi­bili al servizio di radi­olo­gia e diag­nos­ti­ca per immag­i­ni, 116.000 al servizio di lab­o­ra­to­rio anal­isi, 13.200 al servizio di endo­scopia diges­ti­va, 16.000 al servizio di anato­mia pato­log­i­ca e cir­ca 3 mila ai Con­sul­tori Cidaf acquisi­ti nel 2017. Cir­ca 470 sono sta­ti i casi di malat­tie cere­brovas­co­lari trat­tati, che per la mag­gior parte si riferiscono a ictus ricoverati in Stroke Unit. Sono cir­ca 2.700 i bam­bi­ni nati in Poliambu­lan­za. In dimin­uzione del 30% il numero di acces­si al Pron­to Soc­cor­so, cir­ca 60.300, con una media di 165 acces­si al giorno. Oltre al numero asso­lu­to risul­tano in calo del 12% i cod­i­ci rossi trat­tati (la media è di 5 cod­i­ci rossi al giorno).

Nel 2020 sono sta­ti effet­tuati inves­ti­men­ti stra­or­di­nari per 10,9 mil­ioni di euro, la parte più sig­ni­fica­ti­va rel­a­ti­va agli inves­ti­men­ti per fron­teggia­re l’emergenza Covid e al com­ple­ta­men­to del nuo­vo Bloc­co Oper­a­to­rio Car­dio­vas­co­lare “Alessan­dra Bono” con Sala Ibri­da. Per quan­to riguar­da invece i lavo­ra­tori, i col­lab­o­ra­tori in servizio sono 2.045, il 95% dei quali assun­ti con con­trat­to di lavoro dipen­dente a tem­po inde­ter­mi­na­to. Poliambu­lan­za ha inoltre por­ta­to avan­ti un’importante attiv­ità di for­mazione, attra­ver­so la real­iz­zazione di cor­si di per­fezion­a­men­to, finanzi­a­men­ti per l’istituzione di posti aggiun­tivi pres­so le Scuole di Spe­cial­ità di Med­i­c­i­na con cui sono state sta­bilite delle con­ven­zioni e mas­ter per le “Pro­fes­sioni san­i­tarie con fun­zioni di coor­di­na­men­to”, per “Stru­men­tisti di Sala oper­a­to­ria”, per “Infer­mieri di Pron­to Soc­cor­so”, in “Sto­m­at­er­apia e incon­ti­nen­ze” e in “Tec­niche in ecografia car­dio­vas­co­lare”. Nel 2020 sono sta­ti 80 gli spe­cial­iz­zan­di che han­no fre­quen­ta­to in for­ma con­tin­u­a­ti­va Poliambu­lan­za, prove­ni­en­ti da varie Scuole di Spe­cial­ità di tutt’Italia.

“Il Bilan­cio dell’anno appe­na trascor­so — affer­ma Mario Tac­col­i­ni, Pres­i­dente di Fon­dazione Poliambu­lan­za — ripor­ta alla memo­ria le dif­fi­coltà che ci siamo trovati ad affrontare, causate dal­lo spae­sa­men­to det­ta­to dal­la novità di un nemi­co di cui non si sape­va nul­la. Eppure, è pro­prio nei momen­ti di mag­giore dif­fi­coltà che a volte si è dis­posti a dare di più. È così che la macchi­na orga­niz­za­ti­va di Poliambu­lan­za si è mes­sa in moto per la ges­tione più fun­zionale pos­si­bile dell’emergenza, men­tre tut­to il per­son­ale si è atti­va­to, anche a ris­chio di met­tere in peri­co­lo la pro­pria vita, con un enco­mi­a­bile sen­so di pro­fes­sion­al­ità e uman­ità ver­so il paziente. Dal bilan­cio è emer­so che nel pic­co pan­demi­co il rap­por­to tra pazi­en­ti Covid ricoverati pres­so la nos­tra strut­tura e dipen­den­ti è sta­to supe­ri­ore a 1. Un dato molto alto, da cui si evince l’impegno gravoso richiesto, a cui nes­sun oper­a­tore si è sot­trat­to. Pro­prio la coral­ità dell’impegno, ci ha con­sen­ti­to di trattare, nel 2020, 3.000 pazi­en­ti Covid e gestire 60.300 acces­si in Pron­to Soc­cor­so.

 

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