venerdì, Aprile 26, 2024
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Il 75% del territorio comunale è Parco rurale vincolato, ma il paese si svilupperà. Il piano regolatore offre 78 mila metri cubi alle case

Polpenazze, oasi in crescita

Un territorio al 75% sotto tutela come Parco Rurale, cui va aggiunto un ulteriore 8% circa occupato da un’attività ricreativa che lascia pochi spazi al mattone: il golf. Sarebbe quindi pari al 17% del totale della superficie comunale la fetta di territorio sulla quale il comune di Polpenazze, quinta tappa dell’inchiesta di Bresciaoggi sulla crescita edilizia della Valtenesi, è disponibile ad ospitare nuovi insediamenti. Terreni che in buona parte sono localizzati sulla strada che sale al paese partendo dal crociale di Manerba, dove sono numerosi i cantieri edilizi in attività. I dati dell’ufficio tecnico parlano chiaro: le cubature previste dal Prg approvato nel 1999 sono pari a 78 mila metri, delle quali alcune già in avanzata fase di realizzazione. A questi numeri vanno ad aggiungersi quelli concretizzati nel corso degli anni ’90: circa 100 mila metri cubi di nuove residenze in dieci anni, che hanno portato la percentuale di seconde case al 55% del totale edificato. Nello stesso periodo la popolazione è arrivata al tetto dei 2000 residenti, compiendo un salto di 500 unità: la soglia fisiologica, alla quale tra l’altro l’amministrazione attuale nemmeno prevede di arrivare, è pari a 2500 abitanti. «L’abbiamo sempre detto: comuni come i nostri hanno bisogno di aumentare il numero dei residenti per continuare a garantire livelli ottimali nei servizi – spiega il sindaco Giancarlo Ribelli, al secondo mandato-. Ci siamo dati un limite di 2500 abitanti: soglia da non superare, ma alla quale molto difficilmente arriveremo, perchè siamo soddisfatti della crescita fisiologica che il comune ha fin qui ben sostenuto. L’anno scorso, ad esempio, a Polpenazze sono nati 30 bambini: un’irnversione di tendenza. Segno che in paese non sono arrivati solo pensionati milanesi che vogliono svernare, ma anche giovani coppie che scelgono il nostro centro anche per la qualità di servizi molto ben funzionanti, come ad esempio l’asilo». La percentuale di seconde case è tuttavia alta, ed i sopracitati nuovi interventi puntano per quanto possibile ad evitare la classica tipologia del residence per «secondoresidenti». «L’80% degli appartamenti deve avere una superficie superiore ai 65 metri – dice il sindaco -. Dove possibile abbiamo cercato di evitare i tipici condomini per puntare ad una tipologia da villetta più consona al nostro territorio. Il Prg del ’99 è comunque in esaurimento, e da parte nostra non c’è alcuna intenzione di metter mano a nuove varianti, a parte qualche piccola possibilità di intervento in alcune aree». Nonostante l’intensa attività edificatoria degli ultimi anni, Polpenazze resta quindi secondo Ribelli un centro sostanzialmente integro, che ha tra l’altro saputo mantenere viva la sua cultura e il suo tessuto sociale. «Il fatto che il 75% del territorio sia inserito nel Prg come zona a parco rurale, la dice lunga sullo stato di buona conservazione del paese – spiega il primo cittadino – Credo di poter dire che la pratica delle lottizzazioni selvagge sia stata evitata, e che al contrario la fisionomia del paese sia migliorata. Oggi Polpenazze consente una buona qualità di vita – aggiunge Ribelli – ha un centro ben frequentato, dove resistono ancora molti negozi, e c’è la stessa atmosfera di paese di un tempo. E offre oasi di incomparabile valore come la zona protetta del lago di Lucone, il nostro principale patrimonio ambientale». «L’attività edilizia non è mancata – conclude Ribelli – ma ha avuto un impatto tutto sommato limitato, anche se le indicazioni della Regione sullo sfruttamento del territorio, che puntavano a concentrare le espansioni su aree sempre più limitate, non sempre si sono rivelate adatte per paesi come il nostro». E l’agricoltura? «Non penso abbia risentito più di tanto di questi cambiamenti. Forse perchè ha smesso da tempo di essere la fonte economica prevalente del paese ed è cambiata: oggi abbiamo meno aziende, ma tutte orientate sulle produzioni tipiche di alta qualità, sempre più ricercate dal consumatore».

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