venerdì, Aprile 19, 2024
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Domenica prossima l’inaugurazione ufficiale del rifugio rimasto chiuso per anni. E l’acqua di sorgente arriva in quota dal Fontanello di Naole

Porte aperte al Chierego

Benché ormai aperto e in piena attività da oltre un mese, al rifugio Chierego alla Costabella, sul Monte Baldo, mancava ancora una solenne inaugurazione. Un po’ per aspettare che alcuni piccoli lavori venissero sistemati e un po’ per evitare la concomitanza con altri eventi legati al mondo della montagna veneta, la cerimonia è slittata di qualche giorno e si farà, con la speranza di godere della clemenza del tempo, domenica prossima, 2 ottobre. Rinnovato nella struttura e nella gestione, dopo sei anni di chiusura, alcuni dei quali a lavori fermi per problemi burocratici, uno degli edifici simbolo del Monte Baldo è tornato quindi finalmente in funzione e presenta oggi forme più «moderne», pur nel rispetto dell’ambiente, con un lungo terrazzo, una cucina ampia e funzionale, servizi igienici di prim’ordine, camere più ospitali e una sala-pranzo luminosa ed accogliente. «L’unica cosa che manca», dice un po’ dispiaciuto il presidente della sezione di Verona del Cai, Gianfranco Lucchese «è il collegamento telefonico diretto, ma risolveremo anche questo problema ora che abbiamo ultimato tutti i lavori, compresa pure la piazzola di atterraggio dell’elicottero realizzata a norma di legge». Nella stessa occasione verrà inaugurato ufficialmente pure l’acquedotto che, dal Fontanello di Naole, porta acqua fresca di sorgente sia al Chierego che al rifugio Fiori del Baldo, altro prezioso punto d’accoglienza che, ricordiamolo, rappresenta sempre un riferimento fondamentale per gli escursionisti della zona e per gli amanti del Baldo in genere. L’acquedotto, progettato da Giuseppe Adami e realizzato dal distaccamento veronese del Servizio forestale dello Stato sotto la supervisione di Damiano Tancon e Annapaola Perazzolo e grazie al contributo della Regione Veneto, è una delle infrastrutture essenziali che da tempo si attendevano in Costabella per migliorare e soprattutto adeguare ai tempi la ricettività della zona. La cerimonia di inaugurazione di domenica prossima avrà inizio all’incirca verso le 9.30 con un’esibizione del Coro scaligero dell’Alpe della sezione scaligera del Club alpino cui farà seguito la messa officiata da don Germano Pajola nella cappelletta attigua al rifugio. Al termine della celebrazione liturgica e dopo il momento formale dell’inaugurazione, i gestori Massimo Bertoldi e Nicoletta Modesti offriranno agli ospiti un piatto di minestrone e assaggi di prodotti locali. All’inaugurazine parteciperanno diverse personalità sia del Club alpino italiano che del mondo politico provinciale e regionale. «Ci auguriamo», dice sempre Lucchese «che l’inaugurazione preluda a un periodo autunnale positivo, con belle giornate e ricco di presenze. Sino ad oggi siamo rimasti molto contenti della gestione condotta da Nicoletta e Massimo che, tengo particolarmente a ricordare, sono soci della nostra sezione». Il rifugio, infatti, non chiuderà i battenti ma resterà aperto anche nella stagione autunnale e invernale, seppur limitatamente ai fine settimana. «Devo riconoscere», prosegue Lucchese «che quando il tempo mette i bastoni fra le ruote come ha fatto questa estate rovinando la stagione a gestori ed escursionisti, continuare a tenere aperto un rifugio alpino è un’impresa economicamente onerosa e, soprattutto, demotivante. Per questo non mi meraviglio, anzi tutto sommato condivido, se alcuni nostri rifugi hanno chiuso in anticipo. E pazienza se qualche visitatore si sarà sentito “tradito”, ma credo che l’inclemenza meteorologica abbia alla fine esaurito la pazienza di tutti. Tuttavia mi tolgo tanto di cappello davanti a chi, come Massimo e Nicoletta, non ha mollato ma anzi ha continuato a tenere aperto anche dopo giorni e giorni durante i quali le presenze si contavano, quando andava bene, sulle dita di una mano». Ora che le strutture ricettive in quota ci sono e che saranno pure coadiuvate dal funzionamento, nei fine settimana di bel tempo, degli impianti di risalita Prada-Costabella, non resta che confidare nel sole e nella volontà degli escursionisti veronesi di frequentare questa porzione del Monte Baldo che, anche in autunno, può regalare panorami meravigliosi Basti pensare ai limpidi tramonti autunnali sul lago o agli splendidi colori della faggeta di Naole che in questa stagione è uno dei luoghi più spettacolari di tutto il Veronese.

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