giovedì, Marzo 28, 2024
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I sindaci del lago chiedono di far slittare di sei mesi la data per assumere le funzioni ora delegate alla Regione. E serve una legge particolare per separare il Garda dal mare

Porti, gestione contestata

I sindaci del si sono incontrati con gli esponenti della seconda commissione consigliare della e i dirigenti dell'Ispettorato di Porto, per affrontare la questione della gestione dei porti.«Innanzitutto», spiega il sindaco di Torri, , «probabilmente verrà accolto il documento che ho presentato, nel quale viene chiesto lo slittamento della data di inizio dell'attività del trasferimento delle funzioni amministrative ai Comuni, dall'ormai imminente primo luglio 2007 al primo gennaio 2008».È la prima richiesta, ma non la sola, avanzata dai sindaci, che hanno sollecitato una proroga alla Regione per organizzarsi nel carico del trasferimento delle competenze. «I servizi a favore della clientela», aggiunge il sindaco di Peschiera, , «non possono in alcun modo essere svolti dagli attuali dipendenti comunali. La vigilanza non può essere assunta a carico dell'amministrazione comunale, nè in acqua, nè nei moli, essendo la Polizia municipale non adatta allo scopo. La pulizia e l'asporto dei rifiuti non è mai stata effettuata nell'ultimo decennio dalla Regione a causa di normative ambientali restrittive e per i costi molto alti.Le boe e i posti barca dei porti hanno necessità di un lavoro di segreteria complesso, specialmente per la clientela straniera, che richiede investimenti e risorse che a fronte del misero 40 per cento di entrate che ci sono state assegnate dalla Regione, non sono assolutamente sostenibili». «”Servono interventi di riordino della pavimentazione e dell'illuminazione delle banchine», prosegue Chincarini «con investimenti enormi per i Comuni. A Peschiera resta anche l'esclusività del molo principale della società governativa , che in delibera di giunta regionale non viene obbligata a versare alcunchè per questo diritto retaggio di normative superate».Il problema dei costi per i Comuni nell'assumere tutte le competenze amministrative trasferite loro dalla Regione, resta il nocciolo del problema. «Con il 40 per cento delle entrate non ce la possiamo fare», precisa Chincarini. «Il problema più grosso parte appunto dall'articolo 8 della delibera regionale 4221 del 28 dicembre 2006, che dice di dare atto che il presente provvedimento, non comporta minori entrate per la Regione del Veneto. Questo significa che ci hanno trasferito delle competenze e delle mansioni, ma non ci hanno dato la possibilità di esercitarlo. «Secondo me», prosegue il sindaco di Peschiera, «devono darci modo di costruire un consorzio di Comuni, nel quale far affluire il personale comandato dalla Regione, oppure darci la possibilità di creare un ente misto con i privati già esperti in gestione di porti. Torna buono quindi anche il ragionamento dell'istituzione di un'Azienda integrata, sul modello di quella dell'Umbria, per la gestione di pubblica, porti, parcheggi, boe e trasporto su gomma. Così l'ente per la gestione dei porti potrebbe essere embrionale ad un'azienda generale. L'ipotesi», conclude Chincarini, che ogni Comune faccia per conto suo è inaccettabile: se invece dovesse essere così, il Comune di Peschiera trasferirebbe immediatamente tutta la gestione ad un privato».Ma per rendere attuabili le proposte dei sindaci, la Regione sembra debba intervenire con una legge ad hoc per il Garda, che separi la gestione dei porti del lago da quelli del mare dell'intero territorio regionale. «I consiglieri regionali membri della seconda commissione, Zigiotto e Raffaele Bazzoni», conclude il sindaco di Peschiera, “«i sono impegnati a presentare un disegno di legge organico al riordino del settore, che prevede soprattutto finanziamenti ai Comuni».

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