giovedì, Aprile 18, 2024
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La gestione passa dalla Regione agli enti locali con la promessa di una sede e di 4 agenti per la sicurezza Porti, il futuro è nel consorzio

Porti, il futuro è nel consorzio

Lancia un salvagente l’assessore regionale alla sicurezza e lavori pubblici, Massimo Giorgetti, alla protesta dei sindaci della sponda veneta del lago di Garda, per il trasferimento delle competenze di gestione dei porti dalla Regione ai Comuni. E annuncia l’offerta di un trasferimento di competenze al 100 per cento, di una sede e di 4 agenti di polizia locale, pagati dalla Regione. Offerte con condizione, però, a seguito della lettera inviata dal sindaco di Bardolino Pietro Meschi (e sottoscritta dai colleghi degli altri Comuni) e delle delibere congiunte delle giunte municipali che chiedono alla Regione Veneto l’ampliamento delle funzioni attribuite ai Comuni con la delega regionale e la sospensione del bando di assegnazione dei posti barca nei porti, previsto per il 30 maggio.Mano tesa quindi di Giorgetti, che interviene con delle proposte. «Condivido le richieste dei sindaci, hanno ragione. C’è tutta una storia pregressa risalente al passaggio del demanio lacuale ai Comuni nel 2002-2003, passaggio sostenuto dal sottoscritto nel precedente mandato regionale. Già allora si parlava di una gestione associata ed il passaggio delle entrate, diviso al 50 per cento tra Regione e Comuni, era considerato transitorio in attesa dell’esatta valutazione dei reali compiti che sarebbero andati a carico delle amministrazioni locali. Il trasferimmento era nuovo anche per la Regione, che aveva ereditato il ruolo dal Magistrato alle Acque».«Da questa fase», continua Giorgietti, «si doveva proseguire con un percorso generale che portasse dalla gestione di spiaggie, boe ed aree extraportuali, anche a quello dei porti». Fase che diventerà esecutiva dal primo luglio 2008, con un iter che però non vede soddisfatti i Comuni, che si sono visti trasferire il 40 per cento delle entrate dei posti barca ma soprattutto un potere decisionale che considerano troppo limitato.Giorgetti annuncia sostegno alla battaglia dei primi cittadini, con delle condizioni però: «È necessario che i sindaci trovino uno strumento associato di gestione, che potrebbe essere un Consorzio. La Regione potrebbe mettere a disposizione delle stanze nell’edificio regionale ristrutturato dell’ex scuola materna di Garda per creare una sede associata dove i cittadini possono recarsi per tutte le pratiche». L’assessore poi precisa l’impegno politico: «la Regione deve avere il coraggio però di completare il percorso, trasferendo in modo completo le competenze e le entrate ai Comuni, quindi ne parlerò anche con l’assessore Renato Chisso, poiché il lago di Garda ha una problematica tutta sua, che è diversa ad esempio da quella dell’Adriatico, quindi necessita di un trattamento specifico». La scadenza del bando di assegnazione posti barca indetto per il 30 maggio, intanto, è dietro la porta. Giorgetti risponde: «Sono d’accordo che venga sospeso il bando però nel contempo non bisogna che ogni Comune faccia un regolamento singolo: ci devono essere criteri unici per il bacino».Alle tante problematiche legate alla gestione dei porti, è emersa la protesta dei Comuni anche per la vigilanza e i controlli, di cui i Comuni dovrebbero farsi carico con la propria polizia municipale. L’assessore regionale quindi chiude il cerchio: «Possiamo contribuire per l’assunzione di 4 vigili in più per il lago, ma non possiamo pensare di aggiungere un vigile per ogni singolo Comune. Quindi se c’è la creazione di un’ente unico questo, poi, può anche chiedere i contributi regionali che già ci sono e governare l’attività di agenti di polizia locale per la sicurezza in acqua». Proposte di Giorgetti, alle quali sta lavorando l’assessore di Brenzone Davide Benedetti che spiega: «Nell’ultima riunione all’Ags del 7 maggio, l’assemblea dei sindaci mi ha dato incarico di preparare una proposta di Consorzio da inserire nel contenitore dell’azienda gardesana servizi, che è già un’azienda a capitale pubblico dei Comuni. Ho ricevuto mandato di elaborare un progetto per vedere se c’è convenienza e se ci sono le condizioni per realizzare questo Consorzio tra Comuni».Le pedine si stanno muovendo e c’è qualcuno che rischia di rimanere in scacco, poiché sull’ipotesi Consorzio non tutti i Comuni sono concordi. Malcesine ha più volte dichiarato la sua contrarietà. Luigi Bresaola, comandante della polizia municipale con delega alle funzioni portuali dice: «Noi siamo contrari, il Comune vuole avere potere decisionale e gestire i suoi porti, altrimenti la delega poteva rimanere alla Regione».Il sindaco di Bardolino Pietro Meschi, fautore della lettera che conclude dicendo che «se non vengono accolte le richieste dei Comuni, l’amministrazione bardolinese è disposta a restituire alla Regione la delega», commenta: «i problemi vanno risolti uno alla volta. La Regione prima sospende il bando di assegnazione posti barca, poi si può cominciare a dialogare. Bardolino ha attivato una organizzazione efficiente per la gestione dei suoi porti, è quindi autosufficiente e non necessita di Consorzi. Poi capisco anche che ci possono essere altri Comuni con dei problemi, quindi per il bene generale se ne potrà anche discutere. Intanto però venga sospeso il bando».

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