La Giunta ha detto si al progetto di riqualificazione presentato dall’assessore ai lavori pubblici Paolo Abate

Porto Vecchio si rifà il look. C’è il porfido, via gli oleandri

Di Luca Delpozzo
Maurizio Toscano

Via lib­era al restyling del por­to Vec­chio di Desen­zano, uno degli scor­ci più sug­ges­tivi e stori­ca­mente sig­ni­fica­tivi del­la cit­tà gardesana.Con oltre novan­ta mila euro di inves­ti­men­to, l’assessore ai Lavori pub­bli­ci, Pao­lo Abate, ha infat­ti fat­to approvare, l’altra sera in Giun­ta, il prog­et­to defin­i­ti­vo, per cui tra breve potrà essere indet­ta la gara d’appalto e, subito dopo, si potran­no com­in­cia­re i lavori di riqual­i­fi­cazione dell’area.L’intervento, prog­et­ta­to dall’ufficio lavori pub­bli­ci del Comune, riguarderà la sis­temazione del­la pavi­men­tazione, in alcune zone scon­nes­sa e usura­ta, del trat­to com­pre­so tra il ponte alla veneziana e palaz­zo Tode­s­chi­ni. Inoltre, ver­ran­no sos­ti­tu­iti gli esisten­ti ole­an­dri, purtrop­po malati da tem­po, con una nuo­va specie arborea: il Cit­rus auran­tium. Il cit­rus, o più sem­plice­mente aran­cio amaro, è una pianta leg­nosa sem­pre­verde, orig­i­nar­ia dell’India dove veni­va colti­va­ta in tem­pi remoti, e più recen­te­mente introdot­ta anche in Europa. Ora gli ole­an­dri fan­no così «la fine» dei sali­ci che c’erano davan­ti all’albergo «Piroscafo», e che era­no sta­ti tagliati per­chè col­pi­ti da un parassita.LA PAVIMENTAZIONE attuale sarà rimossa e sos­ti­tui­ta con las­tre di por­fi­do. In occa­sione dei lavori, ver­rà col­lo­ca­to un cor­do­lo in gran­i­to a fian­co del ponte alla veneziana per impedire l’espansione delle radi­ci dei pini mediter­ranei esisten­ti, che tan­ti dis­a­gi cau­sano alla sta­bil­ità dell’asfalto ed al tran­si­to dei pedoni.Un’altra novità pre­vista dai lavori al vec­chio por­to riguar­da la sos­ti­tuzione dei nuovi pali di illu­mi­nazione. Ne saran­no instal­lati di del tut­to iden­ti­ci a quel­li dis­sem­i­nati nel resto del cen­tro stori­co di Desen­zano, pali che, pure, ave­vano sus­ci­ta­to non poche polemiche da parte di qualche architet­to e per­p­lessità anche nelle file del­la stes­sa oppo­sizione in comune.Che il por­to Vec­chio, inte­so come spazio a ter­ra, avesse bisog­no di un’operazione di maquil­lage era argo­men­to di cui si parla­va da tem­po. Negli ulti­mi tem­pi poi era­no giunte parec­chie lamentele agli uffi­ci munic­i­pali per via del­la pavi­men­tazione scon­nes­sa e delle malat­tie che ave­vano col­pi­to gli alberi che fan­no da coro­na al por­tic­ci­o­lo. Tra l’altro l’area del por­to Vec­chio, real­iz­za­ta alla fine del 1400, è sta­ta, e con­tin­ua ad essere, per Desen­zano, la sua «car­toli­na» più nota e dif­fusa o, se volete, il suo bigli­et­to da visi­ta stori­co e par­ti­co­lare per la sua bellezza.I PALAZZI, a par­tire da quel­lo inti­to­la­to all’architetto Tode­s­chi­ni pri­ma sede del Comune, costru­iti suc­ces­si­va­mente nel 1600, rap­p­re­sen­tano tut­to­ra la scenografia ambi­en­tale ed architet­ton­i­ca per eccel­len­za dell’intera città.Qui una vol­ta c’era la sede del por­to com­mer­ciale ed il cen­tro pul­sante di una Desen­zano che solo in segui­to, soprat­tuto dopo il peri­o­do del boom eco­nom­i­co, sarebbe divenu­ta la grande local­ità di tur­is­mo che conos­ci­amo ora.

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