Nei giorni scorsi, a Sirmione è stato inaugurato il monumento a Salvo D'Acquisto, il vicebrigadiere dei carabinieri che durante la Seconda guerra mondiale sacrificò la propria vita per salvarne altre 22. La manifestazione inaugurale era stata organizzata dalle sezioni gemellate di Sirmione e di Desenzano dell'Associazione nazionale carabinieri, presiedute rispettivamente da Vincenzo Di Donato e Cosimo Venneri. Una cerimonia iniziata a Desenzano, con l'alzabandiera svoltosi davanti al monumento al Carabiniere, alla presenza di numerose autorità civili e militari: il sindaco desenzanese Cino Anelli; il collega di Sirmione Maurizio Ferrari e quello di Pozzolengo, paolo bellini. Poi il senatore leghista Massimo Wilde; il comandante della Compagnia carabinieri di Desenzano, capitano Franco Giandinoto; il maresciallo Flavio Peruzzo, comandante della stazione; il maresciallo Giuseppe Lorito, comandante della stazione di Sirmione; il collega Fabio Volpari, del nucleo operativo desenzanese, e il comandante della polizia municipale sirmionese Carlo Caromani. C'era anche una rappresentanza dei vigili urbani di Desenzano. Dopo l'alzabandiera, i partecipanti si sono diretti alla chiesa di San Francesco, alle Colombare di Sirmione, per procedere in corteo lungo le vie limitrofe fino a via Salvo D'Acquisto, dove è stato ricollocato il monumento. Un corteo accompagnato dalla banda di Lonato diretta dal maestro Carlo Righetti. Nutrita anche la rappresentanza delle altre associazioni d'arma, presenti con una ventina di gruppi e i rispettivi labari. Il monumento, lo ricordiamo, è stato progettato dall'architetto Azzali di Sirmione ed è stato realizzato dalla ditta Zaffaina. Esigenze di viabilità (l'opera era prima collocata all'interno di una rotatoria, cosa oggi non più consentita dalla legge), ma anche la necessità di provvedere a una collocazione più adatta per i valori che rappresenta, come ha ricordato più volte il sindaco sirmionese Ferrari, hanno determinato lo spostamento in uno spazio verde. Ma torniamo alla cerimonia, che è proseguita con l'alzabandiera e l'esecuzione dell'inno nazionale, sempre da parte dalla banda di Lonato. Di seguito i discorsi del sindaco Ferrari, che ha spiegato i motivi che hanno portato alla ricollocazione del monumento, e del capitano Giandinoto. Per finire, le sezioni di Desenzano e di Sirmione dell'Associazione carabinieri hanno donato all'amministrazione civica sirmionese una pergamena e una raffigurazione miniaturizzata di un carabiniere, per poi partecipare all'immancabile momento conviviale al ristorante Ancora d'oro, che ha concluso la mattinata inaugurale. Nicola Alberti