martedì, Aprile 23, 2024
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Fatto insieme a Riva nove anni fa, ora giace negli uffici della Provincia

Prg intercomunale, mea culpa di Torbole

Si parlerà del piano regolatore intercomunale (quello malauguratamente fatto assieme a Riva) e della sua inspiegabile scomparsa di scena, giovedì sera in consiglio a Torbole. E sarà proprio la maggioranza del sindaco Parolari a sollevare il caso presentando un ordine del giorno sul tema. Che il piano regolatore di Nago-Torbole dorma in Provincia, in attesa di un’approvazione che di preciso non sa quanto ancora durerà, però è noto. Per l’esattezza si tratta di 9 anni di attesa, e cioè da quando è stato deciso di rivedere il precedente strumento urbanistico. Naturalmente non tutti questi anni sono stati trascorsi dal Prg a Trento. Nel capoluogo, infatti, le pratiche vantano solo un paio gli anni di permanenza. Ci sono, infatti, purtroppo, altri ritardi accumulati: prima dell’adozione finale, fatta dal commissario Flaim, dopo che questi aveva vagliato e risposto alle osservazioni dei cittadini e apportate correzioni per evidenti errori spuntati fuori in seguito. In ogni caso, tutti anni persi. Specie per chi aspetta di procedere, ognuno con i propri progetti, nella costruzione della casa per intero o magari sta attendendo di poter dare il via all’ampliamento della vecchia abitazione, come consentirebbe per molti il nuovo piano o a qualsiasi altra opera. Fra chi aspetta c’è lo stesso Comune, che si vede bloccare svariate opere pubbliche. Magari con lo spauracchio di vedersi sfumare i relativi finanziamenti. Il più grosso, in questo frangente, è proprio il contributo provinciale di nove miliardi previsto dal fondo stanziato sulla scuola per realizzare il nuovo centro scolastico a Nago. Senza dimenticare le perdite secche per ogni anno che passa legate ai mancati introiti tributari (oneri di urbanizzazione e Ici, ad esempio).Insomma, il problema è serio per tutti. E Parolari, aveva denunciato nel novembre scorso, durante un consiglio comunale, che si era trattato di un errore («una disgrazia», aveva detto) essersi messi con Riva sulla base di presunte affinità, in seguito rivelatesi alquanto controproducenti. Proprio a causa dei problemi del centro molto più grosso e dei sui interessi, diceva il sindaco, erano sorti i problemi.

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