venerdì, Aprile 19, 2024
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In California, e precisamente a San Francisco sulla costa dell'oceano Pacifico, è nato il primo fan club. Lo hanno fondato Joanna e Al Goldspiel

Primo fan club negli USA per il coro La Rocca di Garda

Le voci, la musica del coro La Rocca riecheggiano per l’Europa. Dalla Turchia, all’Inghilterra passando per il Belgio. Ma non mancano estimatori del gruppo diretto dal maestro Giorgio Avanzini nemmeno al di là dell’Atlantico, negli Stati Uniti.In California, e precisamente a San Francisco sulla costa dell’oceano Pacifico, è nato addirittura il primo fan club. Lo hanno fondato Joanna e Al Goldspiel, copia a stelle e strisce rimasta folgorata durante la sua vacanza in riva al lago dai virtuosismi del coro fondato in una sera di ottobre dell’ormai lontano 1956. All’ epoca nel bar di Gianni Paoletti, in via San Bernardo, i soci della sezione gardesana degli alpini diedero il là a quello che oggi è il coro La Rocca.Una formazione che da più di quarant’ anni anima la vita gardesana riproponendo canti legati alla tradizione locale. Un folclore musicale che spesso e volentieri viene abbinato ad antiche usanze.È il caso delle biganate, un pellegrinaggio natalizio di casa in casa a portare un canto e un augurio. In estate invece l’appuntamento per i turisti si perpetua settimanalmente nella piccola piazzetta Libertà. E lì che i coniugi Helvaligk di Istanbul hanno passato una delle tante piacevoli serate a Garda. Una vacanza serena cullati dalle voci degli oltre trenta coristi suddivisi in contralti, baritoni, bassi e tenori. Un ricordo forte per la coppia turca che una volta tornata in patria ha perso il sorriso di fronte ai momenti terribili vissuti durante il tremendo terremoto che ha messo in ginocchio l’Anatolia. Un dramma “attenuato” ascoltando il ed acquistato nella piazza di Garda. “Grazie alle vostre canzoni”, hanno scritto gli Helvaligk in una lettera arrivata al presidente del gruppo lacustre Beppe Bertame, abbiamo trovato il coraggio, la speranza nella notte del tremendo terremoto”. Un attestato da far rabbrividire che ha ovviamente riempito di gioia i componenti del coro La Rocca.Come d’altronde la richiesta del signor Spellacy un inglese di Maghull paese alle porte di Londra nel settembre scorso in vacanza con la moglie nel centro bena-cense. Alla vigilia di Natale, tramite lettera, ha chiesto al maestro Giorgio Avanzini la possibilità di avere gli spartiti delle canzoni. “E sempre un piacere ascoltare il coro suonando la cassetta che abbiamo comprato. Sarebbe per me un gran piacere imparare le parole con gli studenti della scuola serale che io frequento per studiare l’italiano”, informa Spellacy dando appuntamento al coro, “se piace al buon Dio”, al prossimo settembre.Incontro che ha rischiato di perdere invece Francoise Goffinet di Bruxelles arrivata a Garda in agosto. “Ho cercato un cartello che annunciasse il vostro concerto. Sono andata all’ufficio turistico ma nessuno conosceva il coro la Rocca. Per fortuna, la polizia mi ha spiegato dov’è e quando canta”.Significativi attestati per un coro amato e seguito in tutto il mondo e che annovera nel suo repertorio “Kameraden, rufh aus in unserem Land”, brano composto da Jan Langosz e diventato l’inno ufficiale dei cimiteri militari tedeschi in Italia. Componimento cantato per la prima volta dal gruppo nel 1966 a Bonn, davanti al governo germanico. Inno che ogni anno in occasione del ricordo dei caduti della Guerra viene riproposto dal coro gardesano, per volere del console tedesco in Italia, al cimitero militare di Costermano.

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