mercoledì, Aprile 24, 2024
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Decise le fasce di vincolo urbanistico: «Sono misure a notevole impatto», dice Chincarini. Individuate due aree per i cantieri: resteranno aperti sette anni

Problemi ad Alta velocità

Sono arrivate ai Comuni interessati al passaggio della tratta Milano-Venezia della linea ad alta velocità, le planimetrie con le fasce di vincolo urbanistico: nei settanta metri ai lati del tracciato, quindi centocinquanta rispetto all’asse ferroviario, le aree entrano in un ambito di rispetto le cui regole sono dettate da chi costruirà l’opera. Nonostante il progetto intorno al quale ci si continua a muovere sia ancora il progetto preliminare, ai Comuni è stato chiesto esplicitamente di applicare queste indicazioni urbanistico-edilizie. «Il disegno del tracciato che individua queste zone di rispetto è stato mandato ai sindaci di tutti i Comuni della tratta in questione», spiega il primo cittadino di Peschiera, il senatore Umberto Chincarini. «Le misure che ci chiedono di adottare sono di notevole impatto: vi sono aree completamente inedificabili e per gli edifici già esistenti sono ammessi solo interventi di restauro e adeguamento alle norme di sicurezza, antinfortunistica e antincendio». «Nella lettera che accompagna il progetto», continua Chincarini, «si precisa anche che gli interventi ammessi, che dovranno ovviamente essere autorizzati da chi realizzerà l’infrastruttura, dovranno comunque rispettare le previsioni più restrittive previste dallo strumento urbanistico comunale vigente. Queste norme di salvaguardia si applicheranno fino all’approvazione del progetto definitivo del tracciato». Ma le novità non si fermano qui: con le nuove carte arrivano anche le prime indicazioni riguardo l’allestimento dei cantieri: nel Comune di Peschiera sono state individuate almeno due aree, una al confine con Sirmione e l’altra verso Castelnuovo, in cui dovrebbero essere alloggiati uomini e mezzi destinati a rimanere sul posto per un periodo di almeno sette anni. «E questo è il secondo problema. Il primo», sottolinea il sindaco di Peschiera, «può essere il tracciato, nei confronti del quale ognuno si comporterà come riterrà. Ma non è certo meno importante ciò che deriverà dall’individuazione e dalla collocazione di un cantiere di tale portata e dalla conseguente viabilità man mano che procederanno i lavori». «È una trattativa difficile e complicata, ma va intrapresa. I costruttori hanno già fatto sapere che ormai non parlano più con i singoli Comuni, ma che ci si deve muovere a livello provinciale. Io dico che dobbiamo trattare prima che questi decidano non solo dove far passare l’Alta velocità, ma anche dove piazzare capannoni e quant’altro occorrerà». Chincarini ha scritto ai sindaci di Castelnuovo, Sona, Sommacampagna e Verona e al presidente della Provincia Elio Mosele sollecitando un incontro nel più breve tempo possibile. «La mia proposta è quella di utilizzare, per le aree di cantiere, i capannoni dismessi del Genio militare: sono già serviti da elettricità, fognature e quanto serve. Poi, tra dieci anni, quando la Tav sarà stata completata, si vedrà il da farsi». «Mi sembra una soluzione assolutamente ragionevole e condivisibile: ciò che sta per avvenire sui nostri territori è fonte di grande preoccupazione. Ci impegneremo tutti al meglio per evitare quanti più danni possibile. E la delicatezza della situazione è tale che proprio con Chincarini», anticipa Maurizio Bernardi di Castelnuovo, «abbiamo ipotizzato di affidare a un tecnico l’incarico di seguire esclusivamente le problematiche legate alla realizzazione dell’alta velocità».

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