sabato, Aprile 20, 2024
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Progetto TAV: le osservazioni di Desenzano al Ministero dell’Ambiente

Grazie a un esperto d’infrastrutture ferroviarie, il Comune di Desenzano ha lavorato sulle osservazioni per ridurre limpatto ambientale delle opere previste e migliorare la viabilità di cantiere sul territorio. Si tratta solo del primo, indispensabile, passo verso la più ampia rivalutazione del progetto che i comuni del Garda da tempo chiedono.

Nella seduta di giovedì 23 ottobre la Giunta comunale di Desenzano del Garda ha approvato la relazione tecnica redatta dall’ingegnere Aldo Vittorio Molinari di Milano, esperto di infrastrutture ferroviarie, contenente le osservazioni, da inviare al Ministero dell’Ambiente, sulle varianti al progetto preliminare della Tav, la nuova linea per l’alta velocità-alta capacità tra Brescia e Verona. Il professionista, su incarico dell’amministrazione guidata da Rosa Leso, ha analizzato le varianti che riguardano Desenzano, ovvero le aree cantieristiche e la relativa viabilità di servizio, fornendo al Comune un’analisi approfondita delle criticità per l’impatto ambientale ed eco-sistemico sul territorio desenzanese. In particolare, le osservazioni riguardano il cantiere base, quello operativo, logistico e di stoccaggio, che sarà collocato al termine della galleria lunga 7 km, da costruire tra Lonato e Desenzano.

«La relazione dell’ingegner Molinari – spiega il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Rodolfo Bertoni – contiene un’analisi dettagliata delle criticità delle opere cantieristiche previste e una serie di osservazioni fondamentali per ridurre l’impatto ambientale e contenere le ripercussioni sulla viabilità. Anche il consumo di suolo del cantiere e della nuova viabilità dovrà essere ridotto».

Si ricorda che in data 29 settembre Cepav 2, general contractor per la realizzazione della Tav nel lotto funzionale Brescia-Verona della tratta Milano-Verona, ha inviato un’istanza per l’apertura della procedura di valutazione di impatto ambientale ai comuni interessati dalle varianti al progetto preliminare del 2003, i quali hanno avuto a disposizione trenta giorni di tempo per raccogliere e inviare eventuali osservazioni. La scadenza è vicina, il prossimo 6 novembre. Sul sito del Comune di Desenzano (www.comune.desenzano.brescia.it) sono già pubblicate la delibera di giunta e la relazione inviata al Ministero dell’Ambiente. Il Comune di Desenzano, interessato in questa fase dalla Valutazione di impatto per la sola modifica della cantieristica «chiede la revisione e riduzione dei cantieri previsti – prosegue Rodolfo Bertoni – i quali creano un impatto insostenibile, concentrato quasi esclusivamente su una sola azienda agricola di grandissima qualità e interferenti con il sito palafitticolo del Lavagnone, tutelato dall’Unesco. Fra l’altro, Desenzano non può reggere 24,7 ettari di cantieri in piena stagione turistica, soprattutto in concomitanza con Expo 2015, pena subire preoccupanti interferenze in zone di rilevanza ambientale ed ecosistemica che sono un patrimonio dell’entroterra gardesano».

Lavagnone cantiere Desenzano

LE OSSERVAZIONI DEL COMUNE DI DESENZANO

Di seguito, si riportano le osservazioni puntuali per la sola prima fase di valutazione delle opere cantieristiche. Il Comune si riserva osservazioni ben più ampie sia per la Conferenza dei servizi indetta per il 6 novembre, che per la verifica di ottemperanza.

Primo: nel progetto di cantierizzazione, secondo la documentazione fornita, una parte di cantiere andrebbe a occupare parzialmente larea del Lavagnone, uno dei mille siti archeologici palafitticoli delle Alpi tutelato dall’Unesco. Si tratta di 5mila metri quadrati di area di stoccaggio materiali per i lavori della Tav, che si sovrappongono – nel progetto attuale – all’area coperta da vincolo archeologico.

La seconda osservazione riguarda la modalità di accesso stradale ai cantieri. Qui ci sono almeno tre criticità che mettono a rischio la viabilità di Desenzano, oltre a quella della vicina Lonato e dall’impatto ambientale non trascurabile. Lungo la strada comunale per Centenaro e Vaccarolo, nella zona del sottopasso autostradale in direzione San Pietro (che non sarà più utilizzabile) è prevista la costruzione di una grande rotatoria con un raggio di 15 metri, che dovrebbe passare sopra l’autostrada e la linea ad alta velocità, per ricollegare la viabilità alla strada comunale. Poiché l’asse stradale presenterebbe così un andamento più tortuoso e andrebbe a segnare ulteriormente il territorio, eliminando gli attuali filari di alberi, la proposta del Comune è di creare un sovrappasso più contenuto, meno impattante e più lineare. Un aspetto assai critico è costituito proprio dalla viabilità di cantiere, che è stata tracciata su cartografie vecchie di trent’anni (lacuna incredibile per un progetto di tale portata), e dove mancano fatalmente molte opere recenti; proprio a causa di ciò la viabilità di cantiere ipotizzata appare totalmente insensata, costosa e inadeguata ai mezzi pesanti. Per esempio, è previsto il passaggio dei camion su via Tiracollo a Lonato, nota per gli incalzanti saliscendi e la dura salita e ben poco adatta al passaggio continuo di mezzi pesanti. Per raggiungere il cantiere della galleria di Lonato, si potrebbe pensare a un utilizzo della variante alla SS11, tangenziale di Desenzano, anziché della strada provinciale ex SS567 per Castiglione, dove tra l’altro risulta impossibile immettersi, provenendo dalla zona del Lavagnone, a causa dell’assenza di un’intersezione.

La terza osservazione ha a che fare con la dimensione dellarea cantieristica, aumentata di 73mila metri quadrati rispetto ai progetti del 2003. Dai 174mila metri quadrati del 2003 si è passati a 247mila mq nel 2014. Si richiede pertanto la sua revisione, riducendone l’estensione e distribuendo le superfici di cantiere maggiormente in allineamento alla futura linea Av/Ac e all’autostrada.

Infine, la quarta osservazione riguarda le interferenze create dai cantieri con elementi del territorio di particolare rilevanza ambientale ed ecosistemica, come la fascia boscata tra la cascina Montelungo e la cascina Serraglio e l’istituendo Parco locale di interesse sovracomunale di San Martino della Battaglia – per il quale è in corso la pratica di riconoscimento con la Provincia di Brescia – un’altra zona di valore ambientale e di importanza storico-culturale.

[ fg CS 09 – Osservazioni Tav Comune di Desenzano.doc]

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