giovedì, Aprile 25, 2024
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La produzione quest’anno sfiora i 19 milioni di bottiglie

Pronto da stappare il Novello del 2003

Robusto e autorevole: parlando di vino si potrebbe pensare a un corposo Brunello. Invece, nelle previsioni di « stappaggi o» , è quello che gli esperti pensano del Novello 2003. Così l’attesa per questo vino, che sarà stappato ufficialmente a Vicenza alla mezzanotte di stasera , cresce. D’altra parte è difficile pensare a un Novello come qualcosa di diverso dal tradizionale beverino d’autunno, come un vino importante, vinoso e robusto, caratterizzato da un tasso alcolico più elevato rispetto al passato. Eppure è proprio così, stando a quanto assicura lo stesso presidente dell’Unione italiana vini, Ezio Rivella, secondo il quale non ci sono dubbi: « O ttima annata sia per la qualità, sia per quantità». E se sulla qualità il responso verrà domani sera dai calici, sulla quantità i dati di produzione già parlano chiaro. Dalle cantine usciranno, secondo le minuziose stime dell’Uiv, 18.984.419 bottiglie (»5,7% rispetto alla vendemmia 2002, con 1.019.817 bottiglie in più). Nella produzione il Nord continua a essere trainante, con in testa il Veneto (6.668.049 milioni di bottiglie) e il Trentino Alto Adige (1.813.500 bottiglie). Buono quest’anno l’incremento del Sud (»12,4%), dove la Puglia si conferma leader con 957.800 bottiglie. Resta invece stazionaria, rispetto alla vendemmia dell’anno scorso, la produzione dei novelli al Centro, in quanto i produttori prediligono concentrarsi sui vini pregiati. La storia del Novello, relativamente recente, prende le mosse come risposta commerciale italiana al Beaujolais Nouveau, nato in Francia negli anni ’50 e vinificato esclusivamente con uve gamay. In Italia il Novello nasce invece da vitigni tipici di ogni area geografica. Dunque, a differenza della Francia dove la produzione è legata all’area di Beaujolais, in Italia quasi ogni regione produce il proprio Novello, con caratteristiche legate al territorio. Utile anche a « far cass a» dopo i costi della vendemmia, il Novello è così diventato in Italia un autentico fenomeno di mercato e di costume. Vino ideale per una cucina semplice e informale, compagno ideale delle caldarroste, è un vino che esprime al meglio quattro caratteristiche fondamentali: fresco, fragrante, fruttato e fiorito. E proprio grazie al suo piacevole bouquet aromatico, il Novello ha conquistato negli ultimi anni larghe fasce di pubblico, avvicinando al mondo del vino soprattutto i più giovani e meno esperti. In ogni caso una regola vale per tutti: il Novello va bevuto giovane, preferibilmente entro dicembre e al massimo nell’arco di sei mesi. A regolare i tempi di battesimo del Novello è un decreto del ministero delle Politiche a gricole, grazie al quale viene stappato con due settimane di anticipo rispetto al « deblocag e» del Beaujolais (20 novembre). Il Novello è ormai riconosciuto come il vino rosso di novembre, da non confondere con il vino nuovo. A fare la differenza è la vinificazione: il vino nuovo è quello ottenuto con fermentazione tradizionale, il vino novello è ottenuto con il metodo della macerazione carbonica.

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