sabato, Aprile 20, 2024
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Prevede nuove case per 2.357 abitanti nell’arco di 10 anni

Pronto il documento di programmazione

Un piano capace di interpretare gli interessi locali e gli obiettivi posti dall’amministrazione comunale che prevedesse la tutela dell’ambiente e la riqualificazione della città: insomma, una sfida tra la salvaguardia del territorio e lo sviluppo degli insediamenti umani. È la filosofia che sta dentro al nuovo Piano regolatore generale (Prg) di Desenzano, la cui bozza definitiva è stata presentata ieri sera al pubblico a palazzo Todeschini. E’ un docuemnto atteso per 10 anni, che stabilisce dove e che cosa si potrà costruire sul territorio comunale, quali aree resteranno verdi e quali invece potranno essere edificate prossimamente. E’ stato lo stesso sindaco Fiorenzo Pienazza ad illustrare i temi generali contenuti nel lavoro realizzato dal pool di architetti guidato da Maria Valeria Erba, professore ordinario di urbanistica al Politecnico di Milano. Intanto, per impedire un esagerato consumo del suolo agricolo, il nuovo Prg prevede un utilizzo preferenziale di suoli già urbanizzati o compromessi, un riuso di aree dismesse e una maggior compattezza dell’edificato allo scopo di sanare il progressivo sfrangiamento del perimetro dell’abitato. Sull’ambiente e sul paesaggio Pienazza ha poi sottolineato «che risultano centrali tra le scelte strategiche del nuovo strumento urbanistico il principio della tutela e valorizzazione delle risorse ambientali esistenti», per passare alla tutela del sistema delle acque, al potenziamento e alla valorizzazione del territorio agricolo ed alla qualificazione dell’offerta turistica. In una sala stracolma di cittadini, imprenditori e rappresentanti di associazioni, Pienazza ha quindi fornito alcuni dati di previsione contenuti nella bozza del piano. La crescita dei nuovi residenti viene indicata in 2.357 nuovi abitanti, pari al 10 per cento della popolazione esistente che oggi è di 25.523 persone, per cui sarà attuata «una precisa strategia di contenimento dello sviluppo insediativo che risponda alla domanda di crescita senza impiegare nuovo territorio in modo esteso». «Infatti la nuova edificabilità sul territorio agricolo – ha continuato il sindaco Pienazza – si estende su una quota pari a circa il 3% della somma totale di suolo urbanizzato e urbanizzabile, già peraltro compromesso dalla pianificazione in vigore». Per quanto riguarda «i nuovi insediamenti produttivi sono solo di tipo artigianale ed escludono nuovi complessi commerciali». Inoltre, si prevede un «incremento quali-quantitativo delle aree, ottenuto in parte dalle cessioni previste all’interno delle trasformazioni private, come contributo allo sviluppo ad una città più vivibile: la dotazione è di circa 143 ettari di aree per servizi d’interesse generale». Infine, le aree rientranti nei «tre piani locali di interesse sovraccomunale, assoggettate a tutela ambientale, ammontano ad oltre 983 ettari e delineano, sotto il profilo quantitativo, la strategia di tutela territoriale e valorizzazione delle risorse ambientali che contraddistingue le scelte tecnico politiche della giunta Pienazza». Il nuovo piano regolatore ha mosso i suoi primi passi nel 1994 quanto il primo incarico per la revisione del vecchio piano venne affidata, dal sindaco di allora Massimo Rocca, ad alcuni professionisti e alla stessa professoressa Erba del Politecnico di Milano. L’iter è poi sfociato, nel 2002, nell’avvio del processo voluto dall’attuale giunta ulivista, che aveva posto il prg tra gli obiettivi primari del suo programma elettorale.

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