sabato, Aprile 20, 2024
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Dalla tavola rotonda è uscita l’originale idea di creare un «Istituto per la qualità»

Provincia e uffici Iatprotagonisti del futuro

Il ruolo della Provincia come riferimento per le competenze in materia di individuazione, gestione e programmazione degli Uffici di informazione turistica (Iat); con questi ultimi dislocati sul territorio chiamati a svolgere un ruolo sempre più incisivo nella promozione del turismo di qualità.È dunque la conferma e il consolidamento del legame Provincia – Iat che esce dalla Dogana veneta di Lazise che ieri mattina ha ospitato la tavola rotonda «La qualità del sistema turistico in Veneto: momento conclusivo della seconda edizione della assise dell’ospitalità in Veneto», manifestazione itinerante (ospitata ogni anno in una diversa provincia veneta) organizzata dall’Unione Regionale delle Province del Veneto (Urpv) con il supporto della società Provincia di Verona Turismo srl. Protagonisti del confronto in Dogana veneta, moderato da Marco Berchi direttore di «Qui Toruring», il presidente della Provincia di Verona Elio Mosele (presente anche il vice presidente Antonio Pastorello); Vladimiro Riva, segretario generale di PromoVeneto; Eugenio Magnani, direttore generale Enit; Marco Michielli, presidente Confturismo Veneto; Gianernesto Zanin, presidente Federturismo Veneto; Hermann Weiskopf, Ufficio informazioni turistico di Innsbruck.Molti i dati emersi dal dibattito che ha sottolineato la posizione del Veneto come regione leader, a livello nazionale, per presenze di turisti (13,4 milioni nel 2006 di cui il 42,3% italiani e il 57,7% stranieri) e per i soggiorni mediamente più lunghi, 4,4 notti, rispetto alla media nazionale ferma al 3,9. Una posizione da leader che potrebbe tradursi con il Veneto capofila della crescita qualitativa dell’offerta turistica intesa da tutti i punti di vista: accoglienza, assistenza, informazione promozione locale. Una crescita che potrebbe passare attraverso la creazione del primo «Istituto per la qualità» del settore, alla stregua di quanto avviene in molti paesi europei e di un «ufficio Iat virtuale (esperienza innovativa realizzata proprio dalle Province) che comprenda tutte le informazioni relative al complesso delle destinazioni venete».Così recita uno dei punti dell’ordine del giorno consegnato a Mosele e destinato ad essere sottoposto all’assemblea dei presidenti delle Province. Istituzioni che, come ha sottolineato lo stesso Mosele, rivendicano l’unicità di un «ruolo di raccordo rispetto al territorio, di rete di collegamento, di tessitura» attuato anche «fra chi si occupa di turismo cercando così di superare le separatezze che penalizzano. E gli Iat sono come i nodi di questa rete solidale che vuole qualificare il nostro territorio».Un risultato frutto della capillarità degli Uffici di informazione turistica e del loro complessivo movimento ricordato da Riva: 92 gli Iat in Veneto ( 22 a Verona); 209 gli addetti interpellati nel 2007 da 3 milioni di turisti entrati negli uffici cui si aggiungono quelli dai contatti via telefono, fax, e.mail. Da parte dei relatori la sottolineatura del ruolo del turismo come motore di un’economia di qualità: 12% del Pil nazionale, 20% di quello Veneto.

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