giovedì, Aprile 25, 2024
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La Gazzetta ufficiale ha pubblicato la revisione delle circoscrizioni uninominali per il rinnovo del Consiglio. Da Bagnolo a Vobarno, 36 i seggi da assegnare. L’incognita della data

Provincia, la mappa dei collegi

Se la scelta della data del turno elettorale amministrativo di primavera è tutt’altro che facile, la macchina organizzativa delle istituzioni invece ha messo in moto i suoi meccanismi. La Gazzetta Ufficiale numero 12 del 16 gennaio ha pubblicato il decreto del presidente della Repubblica che «aggiorna» le circoscrizioni del collegi uninominali per l’elezione del Consiglio provinciale (Il presidente, come il sindaco, è votato direttamente dagli elettori, ndr). Revisione che interessa una trentina di amministrazioni provinciali – e tra queste Brescia – sulla scorta del numero degli abitanti all’ultimo censimento, quello dell’ottobre 2001, che determinano la suddivisione del territorio in collegi uninominali. Brescia e i 205 comuni della provincia contavano al 21 ottobre 2001 una popolazione di 1.108.776 unità. Tradotta in collegi, la popolazione bresciana è ripartita in 36 circoscrizioni uninominali, ciascuna elegge un consigliere provinciale, 60 per cento alla maggioranza e 40 alla minoranza. La Gazzetta ufficiale pubblica la nuova geografia elettorale per le forze politiche che nel volgere di poche settimane dovranno procedere alla designazione dei candidati per ciascun collegio. Resta da fissare la data delle elezioni, primo turno ed eventuale ballottaggio nel caso il candidato alla carica di presidente della Provincia non raggiungesse subito la metà più uno dei voti. Ballottaggio valido pure nei Comuni – alle urne in primavera si recheranno in 160 – con popolazione superiore ai 15 mila abitanti, sempre alla data dell’ultimo censimento. Il raggiungimento di questa soglia dopo il censimento non viene presa in considerazione ai fini elettorali. Così, oltre i 15mila abitanti, e quindi con l’eventuale ballottaggio andranno alle urne in primavera Chiari, Montichiari, Palazzolo (in seguito alla morte del sindaco Gianpietro Metelli), Lumezzane e Ghedi, quest’ultima «new entry» avendo proprio raggiunto i 15 mila abitanti con il censimento 2001. Ma quando si andrà a votare? C’è chi insiste sull’abbinamento delle amministrative con le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, in agenda il 13 giugno, con ballottaggio due settimane più tardi. Singolare coincidenza, per chi crede nella cabala: anche cinque anni fa, nel 1999 si votò il 13 giugno. C’è chi propone invece una netta distinzione tra i due appuntamenti e allora la scelta si fa un po’ più difficile. La legge si limita a dire che le elezioni devono tenersi in una data compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno. Buona, al riguardo, la possibile accoppiata 23 maggio e 6 giugno. Ma alla fine, sulla data, influiranno non poche le vicende politiche legate alla formazione delle alleanze, nel centrodestra in particolare, visto che a decidere sarà poi il ministero dell’Interno. Altra novità, di rilievo squisitamente politico, è l’elevato turn-over di sindaci. Almeno la metà di essi infatti non potrà più ripresentarsi avendo raggiunto il limite del doppio mandato consecutivo (che vale anche per la Provincia). Consolazione: se proprio lo vorranno, per non disperdere il patrimonio di esperienze acquisite, i sindaci potranno rimanere in campo con la casacca da assessore. Ma il limite del doppio mandato potrebbe essere rimosso? È da almeno un paio di legislature che in Parlamento si sta cercando di giungere ad una modifica della legge 81 del 1993 in tal senso, ma con risultati nulli finora, nonostante le pressioni dell’Associazione comuni e dell’Unione delle Province.

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