giovedì, Aprile 25, 2024
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In sala Radetzky fino a dicembre Inaugurata la personale di Roberto Pedrazzoli

Quando la parola si stempera nel colore

Grande pubblico, venerdì sera, all’inaugurazione, nella sala Radetzky della Caserma di Porta Verona, della personale di Roberto Pedrazzoli dal titolo Segni e Scritture (che resterà in allestimento sino al prossimo 7 dicembre con orario al pubblico 10-20). Numerose le personalità presenti del mondo della cultura, della politica e dell’imprenditoria: tra gli altri Giovanni Rana, Maurizio Fontanili e Antonino Zaniboni, presidenti rispettivamente della Provincia e della Camera di Commercio di Mantova; Adimaro degli Adimari, assessore alla Cultura della Provincia di Verona; Giampaolo Fogliardi, segretario provinciale della Margherita; Claudio Cerritelli, critico d’arte e docente dell’Accademia di Brera. Pedrazzoli, originario e residente a Mantova, espone a Peschiera per la prima volta e le sue opere hanno suscitato grande interesse e curiosità per il segno originale che dedica spazio alle parole reinventandole. «Ho fatto studi di pittura per così dire regolari», ha raccontato l’artista, «ma dopo alcuni anni, la mia attenzione e interesse immaginativo si sono indirizzati verso la parola e il suo grande potere evocativo». «Ho pensato di ripartire dalla parola, dall’emozione che trasmette per ritrovare una nuova dimensione dell’immagine; ogni quadro nasconde un messaggio, una poesia o anche una sola parola chiamati a dialogare, come dicevo, con le immagini e i colori». «L’interesse immaginativo per la parola risale agli anni ’70», ha scritto di Pedrazzoli, Cerritelli, «quando nello spazio complesso del colore si affaccia la scritta “cielo” come elemento che disegna l’aria, l’azzurro sconfinato, la vastità dell’orizzonte che sovrasta lo sguardo e porta il pensiero altrove». «Le parole sono segni del linguaggio verbale e, al tempo stesso, supporti del fare pittura, sono infatti dipinte con colori che evocano atmosfere naturalistiche e, inoltre, convivono con tutto il resto, attraverso la gestualità dell’artista che si manifesta e si modifica nel corso dell’opera?Questa dialettica», continua il critico, «è sempre attiva nell’arte di Pedrazzoli, strumento di scavo linguistico ma soprattutto sinonimo di inquietudine conoscitiva, affermazione del movimento ambivalente della parola che è- insieme- soggetto e oggetto del discorso pittorico e, proprio per questo, suscitatore di percorsi enigmatici e di nuove avventure del colore, oltre la scrittura». [EMPTYTAG]Pedrazzoli ha portato a Peschiera due dei suoi manichini “vestiti di parole” oltre numerose tele «escludendo solo quelle di grandi dimensioni perché non idonee a questo spazio espositivo». Uno spazio di grande effetto e che ha suscitato nei presenti altrettanto interesse: l’ex Caserma di artiglieria di Porta Verona, costruita tra il 1854 e il 1857, è stata trasformata in un complesso etnico-turistico-culturale; al suo interno è situato l’ex laboratorio pirotecnico austriaco (la sala Radetzky appunto) industriale militare, che è stato trasformato in sala per manifestazioni artistiche e culturali.

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